Il settore dei dispositivi di archiviazione di massa compirà presto un ulteriore passo in avanti: mentre da un lato si spinge verso l’adozione di soluzioni allo stato solido, dall’altro continua infatti lo sviluppo di tecnologie in grado di migliorare gli hard disk attualmente in circolazione, come dimostra l’ultima creazione nata nei laboratori di Western Digital. Trattasi di hard disk esterni contenenti elio, i quali riescono a ridurre la temperatura di esercizio dei dischi, incrementandone la capacità.
L’elio, infatti, ha una densità pari ad un settimo di quella dell’aria e per tale motivo gli ingegneri della società sono riusciti a registrare un sensibile calo nelle frizioni tra i piatti. La riduzione degli strisciamenti tra gli elementi interni ha come naturale conseguenza un aumento di temperatura durante l’utilizzo inferiore rispetto a quanto accade nei dischi attualmente in commercio, con riduzioni che potrebbero raggiungere anche i 5°C.
I benefici derivanti dall’utilizzo dell’elio, rigorosamente sigillato all’interno del box del disco, non si fermerebbero poi qui, in quanto vi sarebbe una riduzione dei consumi energetici del 23%, un aumento della capacità del 40% (grazie all’aggiunta di due piatti) e la possibilità di proteggere il disco da agenti esterni in grado di comprometterne l’integrità, in primis l’umidità. Il tutto, senza alterare dettagli quali il peso, lo standard tecnologico adottato per il trasferimento dei dati oppure le dimensioni complessive.
La tecnologia, nata nei cantieri della Hitachi Global Storage Technologies, sussidiaria di Western Digital, sarà adottata in un primo momento esclusivamente agli hard disk da 3,5 pollici ed offrirà vantaggi anche in termini economici, con un risparmio del 50% per ogni TB messo a disposizione rispetto alle soluzioni da 2,5 pollici. I primi frutti delle ricerche del gruppo dovrebbero essere visibili a partire dal prossimo anno, con i primi hard disk all’elio in commercio nei negozi.