400 milioni di utenti, tutti su Whatsapp. La notizia giunge direttamente dal blog ufficiale del servizio. Non essendoci altro da aggiungere, il post è condito di storie romantiche ed esemplari di come un messenger gratuito come Whatsapp sia in grado di avvicinare le persone e di consolidare i legami al di là dei limiti spaziotemporali che possono intercorrere.
Ma non serve altro per rendere importante la notizia: 400 milioni di utenti attivi (“attivi” non significa soltanto iscritti, ma realmente attivi nell’utilizzo del servizio) significa una community di enorme rilevanza, raggiunta peraltro con la sola forza del passaparola. Whatsapp lo sottolinea con forza nella propria disamina: non un solo dollaro è stato speso in pubblicità di qualsivoglia tipo, il che differenzia sostanzialmente Whatsapp da altri nomi arrembanti quali WeChat o Line. Nessun Lionel Messi e nessuna Belen Rodriguez ad accompagnare il brand, insomma: il percorso è stato effettuato in piena autonomia, aggiungendo ogni singolo tassello con la massima naturalezza e rendendo così la community più solida ed interconnessa.
Un servizio privo di pubblicità, gestito da appena 50 dipendenti (nella maggior parte dei casi ingegneri) ed il cui costo è ormai una sorta di mito a metà tra il gratuito e la formula a pagamento, con leggende metropolitane di ogni tipo a circolare sulla via delle bufale e degli scam. Ma anche questo fa parte del gioco: il successo del messenger su iOS, Android e
Windows Phone ha permesso di costruire una community sempre più estesa, che in ottobre raggiungeva i 350 milioni di utenti e che ora può già contarne 50 milioni in più a distanza di appena un bimestre.
La guerra dei messenger ha una importanza economica di enorme rilievo. Anzitutto, ha smontato alla radice il mercato degli SMS, gallina dalle uova d’oro delle telco in tutto il mondo. Inoltre la forte concorrenza tra i nuovi attori del settore ben evidenzia l’interesse che vi sia dietro alla costruzione di community tanto ampie e coese (dai big data alla pubblicità, passando per le formule premium a pagamento e per “extra” quali gli sticker).
400 milioni di utenti sono dunque una nuova milestone importante e Whatsapp ha ottimi argomenti da festeggiare. Con l’ombra di una cessione all’orizzonte ormai da tempo, e con una crescita imperante che perdura nel tempo, è difficile ipotizzare quale sia il destino del servizio nel lungo periodo. Nel breve, però, è evidente come il modello di business sia destinato a modificarsi, crescere e strutturarsi sulla base di linee guida nuove. L’ambizione deve crescere per forza di cose.
Perché, a quota 400 milioni di utenti, Whatsapp non può più chiedersi cosa farà da grande: lo è già.