In WhatsApp, i messaggi sono crittografati end-to-end e non possono essere intercettati da nessuno, ma non si può dire lo stesso per i backup su Google Drive: come confermato dalla società di proprietà Facebook, i dati memorizzati e archiviati sul servizio Google non sono protetti da crittografia.
Recentemente, la società ha annunciato una partnership con Google che prevede che i backup non verranno più conteggiati nella quota di spazio di archiviazione di Google Drive, con le nuove regole che prenderanno il via pubblicamente a partire da novembre. Precedentemente, i backup WhatsApp archiviati su Drive venivano conteggiati nello spazio libero di 15 GB offerto da un account Google.
Ora, in un aggiornamento condiviso sul proprio blog, WhatsApp ha dunque confermato che «i file multimediali e i messaggi di cui si esegue il backup non sono protetti dalla crittografia end-to-end di WhatsApp in Google Drive». Tuttavia, un esperto ha sottolineato che WhatsApp non obbliga gli utenti e che dunque ogni persona può scegliere se salvare i propri messaggi e contenuti in Google Drive o meno. L’alternativa è quella di effettuare un backup locale.
WhatsApp ha sempre promosso la crittografia completa end-to-end e ha confermato in varie occasioni che persino l’azienda non può accedere ai messaggi, anche quando le autorità lo richiedono. Chi pertanto decide di effettuare un backup su Google Drive non potrà fruire di tale grado di sicurezza.