Lo scontro tra FBI e Apple ha dato il via ad una vera e propria crypto war tra il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e le principali aziende della Silicon Valley. Secondo le fonti del Guardian, Facebook, Google e Snapchat avrebbero pianificato un uso più massiccio della crittografia per proteggere la privacy dei loro utenti. Questa sarebbe dunque la risposta alle continue richieste di accesso alle conversazioni avanzate dalle autorità statunitensi.
Gli ingegneri di molte software house hanno valutato in passato la possibilità di attivare la crittografia nei loro prodotti, ma poi hanno deciso di dare priorità ad altre funzionalità. Ora, invece, i dirigenti credono che offrire una maggiore privacy possa trasformarsi in un vantaggio per il business. Le conversazioni testuali di WhatsApp vengono trasmesse in forma cifrata dal 2014, complicando le intercettazioni dei messaggi da parte degli investigatori. Nelle prossime settimane, la crittografia end-to-end verrà estesa anche alle chiamate vocali e ai messaggi di gruppo. L’azienda rilascerà un comunicato ufficiale che annuncia la nuova funzionalità.
Anche Facebook avrebbe pianificato di migliorare la sicurezza di Messenger, mentre Snapchat sarebbe al lavoro su un sistema di messaggistica più sicuro. Al momento non ci sono ulteriori dettagli sui loro progetti. Per quanto riguarda Google, ci sono discussioni in corso sulle modalità di applicazione della tecnologia End to End a Gmail e ad altri prodotti.
Il problema è legato principalmente al modello di business adottato dall’azienda di Mountain View. Alcuni tipi di dati, come quelli delle inserzioni personalizzate, non possono essere utilizzati perché la crittografia impedisce la scansione dei contenuti dei messaggi di posta. Gli ingegneri di Google sono attualmente impegnati nella ricerca di una soluzione che possa combinare profitti e privacy degli utenti.