WhatsApp, messaggi inoltrati calano del 70%

Grazie il limite imposto da WhatsApp per combattere la disinformazione, i messaggi inoltrati sono calati del 70% sulla piattaforma.
WhatsApp, messaggi inoltrati calano del 70%
Grazie il limite imposto da WhatsApp per combattere la disinformazione, i messaggi inoltrati sono calati del 70% sulla piattaforma.

La diffusione di messaggi inoltrati su WhatsApp è diminuita del 70% grazie ai nuovi limiti imposti dalla società. Le nuove misure sono state introdotte all’inizio di aprile in risposta alla diffusione della disinformazione relativa al coronavirus sul servizio. Grazie alle nuove modifiche, qualunque messaggio che è già stato inoltrato da cinque o più persone può ora essere inoltrato a una sola persona o gruppo.

Ciò significa che il nuovo limite di WhatsApp sta rallentando con successo la diffusione dei messaggi virali, sebbene le persone abbiano ancora la possibilità di inoltrare manualmente un messaggio a più persone o gruppi. Tuttavia, è impossibile sapere quanti dei messaggi inoltrati facciano la disinformazione che WhatsApp sta cercando di arrestare; molti, per esempio, potrebbero essere consigli utili o meme innocui.

I gruppi possono contenere fino a 256 partecipanti, quindi i messaggi possono diffondersi rapidamente tra un gran numero di utenti. Il mese scorso, CNN e altre organizzazioni hanno riferito che il servizio veniva utilizzato per diffondere disinformazione sulle cure del coronavirus, e il governo indiano ha chiesto all’azienda e ad altre società di social media di controllare maggiormente le news virali sulle loro piattaforme. A proposito delle modifiche apportate, un portavoce dell’app di messaggistica istantanea ha dichiarato:

Riteniamo importante rallentare la diffusione di questi messaggi per mantenere WhatsApp un luogo di conversazione personale.

Questa non è la prima volta che WhatsApp introduce delle modifiche per aiutare a rallentare la diffusione della disinformazione. Nel 2018, ha iniziato a etichettare i messaggi inoltrati per far sapere all’utente che la persona da cui ha ricevuto un messaggio potrebbe non essere il mittente originale.

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