Il portavoce del CITC (Communications and Information Technology Commission) dell’Arabia Saudita ha comunicato che dalla mezzanotte del 21 settembre è nuovamente possibile utilizzare WhatsApp e altri servizi di messaggistica. Il blocco era stato introdotto nel 2013 in seguito alle proteste avvenute durante la cosiddetta Primavera Araba. La decisione avrà sicuramente conseguenze per i tre principali operatori telefonici del paese.
L’Arabia Saudita aveva bloccato l’uso delle chiamate mediante i popolari client VoIP, in quanto le autorità locali non erano in grado di monitorare le conversazioni di attivisti e militanti. I servizi che soddisfano i requisiti di legge possono essere nuovamente utilizzati. Il dietrofront del governo è dovuto principalmente alla necessità di trovare nuovi fonti di profitto, sfruttando le moderne tecnologie Internet. La diminuzione del prezzo del petrolio è stato sicuramente uno dei fattori che hanno portato a tale decisione.
Il Ministro dell’Informazione ha dichiarato che la trasformazione digitale è molto importante per l’economica saudita, in quanto incentiva la nascita di aziende Internet-based. Il VoIP consente di ridurre i costi operativi e di stimolare l’imprenditoria digitale. Le startup avranno a disposizione un numero molto elevato di potenziali utenti, dato che il 70% della popolazione ha meno di 30 anni.
L’eliminazione del blocco comporterà una diminuzione dei profitti per Saudi Telecom Co, Etihad Etisalat e Zain Saudi. I tre operatori telefonici hanno infatti beneficiato del ban, in quanto tutte le chiamate internazionali sono passate per le loro reti. Secondo le prime stime, le perdite saranno del 6-7%. Le autorità saudite continueranno però a controllare Internet per bloccare l’accesso a contenuti che violano le leggi in vigore, come i siti estremisti, pornografici e di scommesse online.