WhatsApp e Telegram, grave vulnerabilità sul web

Una grave vulnerabilità scoperta nei client web, già corretta da WhatsApp e Telegram, consentiva di ottenere il controllo totale degli account.
WhatsApp e Telegram, grave vulnerabilità sul web
Una grave vulnerabilità scoperta nei client web, già corretta da WhatsApp e Telegram, consentiva di ottenere il controllo totale degli account.

I ricercatori di Check Point hanno scoperto una grave vulnerabilità in WhatsApp Web e Telegram Web, le versioni dei servizi di messaggistica accessibili tramite browser. Un malintenzionato può ottenere il controllo totale dell’account attraverso un malware nascosto all’interno di immagini e video. La software house ha segnalato il problema lo scorso 7 marzo e, in meno di una settimana, WhatsApp e Telegram hanno aggiornato i rispettivi client web, eliminando il pericoloso bug.

La vulnerabilità potrebbe consentire l’accesso agli account delle vittime, alle conversazioni, ai contatti e a tutti i file condivisi. In pratica, il legittimo proprietario perde il controllo del suo account e il malintenzionato può eseguire qualsiasi azione, inclusa la diffusione del malware tra i suoi amici. Spesso gli utenti dei due servizi di messaggistica cliccano su immagini e video senza prestare molta attenzione al mittente, quindi è piuttosto semplice accedere allo storage locale dove i dati vengono memorizzati.

Per aggirare la funzionalità di WhatsApp che permette di inviare vari tipi di file, i ricercatori di Check Point hanno nascosto il codice infetto nell’anteprima di un’immagine. Quando l’utente clicca sulla miniatura, il contenuto dello storage locale viene inviato ad un server remoto e il malintenzionato ottiene l’accesso all’account. Il controllo remoto rimane attivo anche se l’utente chiude il browser, senza effettuare il logout.

Attacco contro WhatsApp e Telegram

Gli utenti Telegram possono essere invece ingannati con un video. Il meccanismo è simile a quello di WhatsApp, ma in questo caso è necessario aprire il video in un’altra scheda del browser. A differenza di WhatsApp, Telegram supporta sessioni multiple, quindi l’utente non vedrà l’avviso che l’accesso al servizio è avvenuto da un altro computer o browser.

Le nuove versioni del client web effettuano ora una validazione preliminare dei contenuti (prima di applicare la crittografia), quindi bloccano eventuali malware nascosti in foto e video.

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