Sentiamo tanto parlare di reti wireless ad accesso libero, ma spesso queste voci provengono tutte dall’estero e da zone in cui il business è il centro intorno a cui gira tutta la rete wireless. Un classico esempio può essere il quartiere della City di Londra.
E da noi? Ancora nulla. Milano, Roma, Torino e altre città sono ancora indietro con i tempi. Ci sono sperimentazioni in corso ma nulla di corposo, nulla che possa far pensare ad una vera e propria rete municipale a disposizione di tutti. Ma forse Wi-Next potrebbe gettare le basi per un progetto importante.
E’ quanto è stato presentato al Wireless and Digital Cities di Cannes. Il progetto infatti, nato in collaborazione con il Politecnico di Torino pone le basi per una cosiddetta rete municipale basato sulla tecnologia N.A.A.W.
Wi-Next si è chiesto quali sono i principali problemi di diffusione delle reti gratuite e perchè non si sviluppano così facilmente?
Risposta semplice e immediata: gli investimenti elevati e i guadagni scarsi portano spesso a valutare la creazione di queste reti come un punto a sfavore. Inoltre una copertura del territorio a macchia di leopardo non offre un servizio utile e perciò porterebbe ad una spesa che molto probabilmente non verrebbe nemmeno sfruttata.
Qual’è quindi la soluzione che viene proposta, da tutto questo è nato il software N.A.A.W., che da quanto affermato direttamente dai produttori:
è in grado di distribuire l’intelligenza del router sull’intera rete trasformando di fatto un apparato wireless in un nodo di rete (ricevitore e ripetitore di segnale) e consente di gestire in maniera automatica: la configurazione della rete (che si auto-genera e auto-gestisce); le connessioni tra i diversi nodi calibrando il consumo di risorse sulle effettive esigenze della rete; l’instradamento in tempo reale dei pacchetti secondo percorsi ottimali.
Inoltre la compatibilità con diversi sistemi operativi, diverse piattaforme e la connessione con diverse tecnologie wireless e wired a banda larga, (tra cui uplink satellitari, UMTS, WiMax, WiBro, HSDPA) fa di questa soluzione un’ottima alternativa alle reti wireless presenti nelle altre città dell’estero.
Come contenere i costi di realizzazione: Wi-Next ha pensato anche a questo. La soluzione sarebbe quella di integrare nell’arredo urbano (pensiline dei trasporti, illuminazione pubblica, impianti semaforici, totem turistici, impianti di videosorveglianza) i ripetitori che creeranno una rete diffusa in modo capillare.
La soluzione sembra quindi interessante. Un servizio gratuito per coloro che la rete la utilizzano solo per controllarsi le mail quando sono fuori da casa o dall’ufficio, un utilizzo a pagamento per coloro che invece fanno della connettività on the road un loro punto di forza.
Ma la domanda a cui dobbiamo rispondere è abbiamo la mentalità giusta per usufruire di una rete wireless gratuita?