Se fino ad ora in Italia il WiFi pubblico ha avuto un’espansione molto bassa a causa delle strette norme del Decreto Pisanu, tanto che tutti chiedono a gran voce una rivisitazione dello stesso, adesso forse non ci lamenteremo più, o almeno non come prima.
Dalle colonne di Punto-Informatico arriva una notizia “molto grave” su un’ipotesi di legge inglese che andrebbe ufficialmente a controllare rigidamente l’uso e la diffusione degli host spot pubblici, ma che di fatto ne decreterebbe la morte.
Il caso è il seguente: in Inghilterra i legislatori si stanno chiedendo se gli utenti che sfruttano il wireless gratuito offerto da bar, bibblioteche etc. venga utilizzato solo per usi comuni come la posta elettronica, o poco di più, o se invece venga utilizzato per compiere azioni illecite come lo scambio di file protetti da copyright, cioè il P2P.
Le autorità inglesi stanno dunque pensando di porre delle azioni preventive in tal senso, peccato che come spesso accade in questi casi, si vada a sfociare in azioni clamorose e lesive non tanto per quel 1% che agisce nell’illegalità, ma per quel 99% che si comporta bene.
In poche parole si vorrebbe regolamentare più rigidamente le norme per chi fornisce accessi wireless pubblici e in particolare rendere responsabili questi gestori dei possibili illeciti dei loro clienti, tanto da eventualmente tagliarli fuori dalla rete.
Non ci vuole una laurea per capire che in questo modo si arriverebbe facilmente alla “morte” del WiFi pubblico inglese, perché i piccoli gestori (bar, pub…) non potrebbero mai adeguarsi alle nuove norme.
La situazione è comunque molto fluida e le proteste come potete immaginare già fioccano abbondantemente. Se ci saranno novità ovviamente ve le riporteremo anche perché un precedente simile potrebbe tranquillamente essere preso da esempio da altri Paesi, soprattutto in un’epoca dove si sta cercando di imbrigliare la grande rete.