Da enciclopedia a motore di ricerca. Un gruppo di ricercatori tedeschi già collaboratori di Wikipedia sta lavorando a Wikidata, la versione web, contemporanea, di ciò che fu l’oracolo per gli antichi: una risposta a tutte le domande. Ambizioso, ma anche ben sostenuto da Wikimedia, dall’Allen Institute for Artificial Intelligence, la fondazione Gordon and Betty Moore e da Google, il progetto si basa su un’idea semplice: fare un wiki con l’open data.
Wikidata mira a creare una conoscenza di base libera sul mondo che possa essere letta e modificata dagli umani e da automi allo stesso modo. Essa fornirà dati in tutte le lingue dei progetti Wikimedia e consentirà un accesso ai dati centralizzato in modo simile a quanto fa Wikimedia Commons per i file multimediali. Wikidata è proposto come un nuovo progetto ospitato e supportato da Wikimedia.
I giornali, compresi quelli italiani, si sono già lanciati in affermazioni roboanti («il database dell’universo»), ma in sostanza si tratta di mettere assieme quanto già c’era anche se in una forma nuova, puntando sulla semantica per dare risposte a domande coerenti. La differenza con Wikipedia è ovvia: sull’enciclopedia si cercano delle voci, su Wikidata si avranno delle risposte, articolate secondo una serie di criteri. Discrimini per stringere il campo e trovare il cosiddetto ago nel pagliaio. Così lo racconta Pavel Richter, CEO di Wikimedia Deutschland:
Wikidata permetterebbe agli utenti di inserire un qualsiasi numero di criteri, come numero di scarpe, capelli biondi e star del cinema d’azione, e quindi cercare il database per tutte le persone che corrispondono a questa descrizione.
I dati vengono così messi in relazione, diventano dinamici, come i numeri quando fanno parte di lunghe equazioni: nel caso dei numeri, ciò che li connette sono le operazioni mentre nel caso dell’archivio di dati la combinazione fra la tecnologia dell’intelligenza artificiale e il metodo wiki: accesso open degli utenti e controllo da parte di utenti volontari, in questo caso prima dell’inclusione nel database.
Il progetto dovrebbe decollare tra un anno, nella primavera del 2013, anche perché sta affrontando una serie complessa di problemi, tutti legati al fatto che su Wikidata l’importante non è più inserire dati, ma renderli utili. In ogni caso, si comincerà con tutto il database già esistente sull’enciclopedia online. Dopodiché arriveranno i contributi crowdsourcing specifici. I possibili utilizzi sono infiniti: la collaborazione tra scienziati, il test di teorie scientifiche, il confronto tra panel di indagine sociale e molto altro.