WikiLeaks sgancia una nuova bomba, dopo qualche mese di assoluto silenzio. Ben cinque milioni di e-mail, trafugate dal noto gruppo di hacker Anonymous dai server di Stratfor, società specializzata in servizi di intelligence offerti a grandi multinazionali, saranno infatti rese pubbliche nelle prossime settimane pronte ad alzare un nuovo polverone mediatico. La corrispondenza prelevata corrisponde al periodo compreso tra giugno 2004 e dicembre 2011.
Dalle anticipazioni, e vista l’importanza della società, si attendono documenti piccanti. Dei file trafugati, infatti almeno 4.000 e-mail riguardano direttamente Julian Assange e WikiLeaks. Alcune ditte private avrebbero commissionato inoltre dei dossier mirati a monitorare le attività di organizzazioni attiviste ritenute scomode. Nel dettaglio, il gruppo Dow Chemical/Union Carbide avrebbe chiesto informazioni su personaggi specifici, mentre anche la Goldman Sachs sarebbe stata un cliente abituale di Stratfor con l’obiettivo di sfruttare i dati ottenuti per guidare al meglio i propri investimenti in tutto il mondo.
George Friedman, fondatore di Stratfor, aveva ammesso in gennaio il verificarsi dell’attacco che aveva coinvolto il sito web ufficiale. Nel commentare la vicenda, Friedman si era mostrato molto preoccupato spiegando che le e-mail trafugate potevano scatenare dei casi clamorosi anche per semplici interpretazioni errate, aggiungendo che l’offensiva era palesemente mirata a distruggere l’attività dell’azienda.
Per scoprire cosa effettivamente contengano queste e-mail bisognerà attendere però qualche settimana, quando il mondo comincerà ad analizzare il materiale di cui è iniziata in queste ore la pubblicazione. Per l’Italia, saranno Repubblica e L’Espresso a fornire queste informazioni dopo averne preso visione assieme ad un pool di media selezionati.