Wikimedia Commons, 5 milioni di file in archivio

Wikimedia Commons, la repository libera di file multimediali interna al progetto Wikipedia, ha superato in queste ore i 5 milioni di file in 5 anni, 1 milione dei quali raccolti soltanto negli ultimi 6 mesi. E l'opera di raccolta trova nuove partnership
Wikimedia Commons, 5 milioni di file in archivio
Wikimedia Commons, la repository libera di file multimediali interna al progetto Wikipedia, ha superato in queste ore i 5 milioni di file in 5 anni, 1 milione dei quali raccolti soltanto negli ultimi 6 mesi. E l'opera di raccolta trova nuove partnership

«Wikimedia Commons, uno dei più vasti database di file multimediali liberamente utilizzabili sulla rete, ha raggiunto i 5 milioni di file ieri attorno a mezzogiorno. Creato solo 5 anni fa come deposito comune di immagini per le diverse edizioni di Wikipedia, è cresciuto fino a comprendere video, animazioni, suoni e file grafici». Con questa comunicazione ufficiale Wikipedia ha festeggiato il nuovo traguardo conseguito da uno dei meno noti tra i progetti lanciati nel novero dell’enciclopedia libera online.

Il progetto va a completare gli altri comparti del progetto Wikipedia (dall’enciclopedia a Wikisource, «la biblioteca digitale libera dove è possibile trovare decine di migliaia di testi di pubblico dominio, di cui molti digitalizzati e trascritti dai volontari») costituendone la repository predefinita per i file allegati ai testi immessi nel contesto wiki: «la cinquemilionesima immagine, scansione della prima pagina del giornale danese Kjøbenhavnsposten del 28 novembre 1838, ne è un esempio. Con tutto il contenuto rilasciato sotto licenza libera, i file multimediali presenti su Commons vengono usati da altri individui e gruppi tra cui qualsiasi wiki (come se le immagini fossero caricate in locale), i blogger, i siti di notizie ed educativi, le organizzazioni commerciali. Il database è il prodotto di una collaborazione internazionale tra più di 800.000 volontari, 20.000 dei quali sono attualmente partecipanti attivi».

L’ultimo traguardo segnalato da Wikimedia Commons è quello dei 4 milioni di file solo il 4 Marzo scorso: 1 milione di file è pertanto stato depositato soltanto negli ultimi 6 mesi di attività. Al lavoro degli utenti, inoltre, si aggiunge quello di entità esterne che hanno visto in Wikipedia una importante occasione di partnership: «Nel dicembre 2008, il Bundesarchiv (l’archivio federale tedesco) ha donato circa 100.000 immagini. Nel marzo 2009, la Biblioteca di Stato ed Universitaria di Dresda ha annunciato che donerà circa 250.000 immagini, che sono in corso di caricamento sul sito. […] Nell’agosto 2009, il Regionarkivet (Svezia) ha donato le scansioni ad alta risoluzione di 27 immagini scattate da importanti fotografi del XIX secolo a Wikimedia Svezia e a Wikimedia Commons». Questo ed altro ancora, col fine ultimo di un evidente vantaggio reciproco dato dalla disponibilità di materiale da una parte e di un esercito di volontari dall’altra: «Queste donazioni hanno portato vantaggi ad entrambi i soggetti: gli archivi hanno beneficiato del lavoro dei volontari di Wikimedia che hanno provveduto a categorizzare le immagini, controllare le loro didascalie e aggiungere i metadati appropriati, mentre Wikipedia ha potuto aggiungere le immagini alle voci corrispondenti. Questo ha portato ad un aumento di visibilità al patrimonio degli archivi e ad un sostanziale aumento sia dei visitatori dei loro siti che delle vendite di poster».

Wikimedia Commons supera i 5 milioni di file

Il comunicato si chiude con un appello all’Italia ed agli italiani: «Wikimedia Italia auspica che la collaborazione fra le istituzioni culturali e il movimento Wikimedia aumenti sempre più, anche in Italia, in favore di una piena diffusione e valorizzazione del nostro patrimonio culturale che superi modelli obsoleti di accesso ristretto sfruttando i nuovi metodi di libera diffusione e riutilizzo delle opere culturali, come hanno già fatto il Parco archeologico e tecnologico delle colline metallifere grossetane e l’archivio Pensa». In un contesto particolarmente caldo per la diffusione digitale della cultura (il dibattito attorno a Google Books ne è esempio fulgido), Wikipedia è uno dei progetti maggiormente attivi e la sua popolarità è l’arma migliore nel raccogliere l’ampio lavoro di volontariato che sta ricostruendo il sapere condiviso sull’enciclopedia libera e gratuita più nota al mondo.

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