Dopo le lunghe polemiche degli scorsi anni sull’affidabilità di Wikipedia, adesso alcune scuole stanno procedendo al bando dell’accesso all’enciclopedia libera online dai computer delle loro librerie e ne proibiscono l’utilizzo come fonte per gli elaborati.
Non si tratta di scuole cinesi o di altri luoghi che hanno da temere le fonti di informazione libere e fuori dal loro controllo, ma di scuole degli Stati Uniti d’America, in particolare tutto il distretto scolastico di Warren Hills nel New Jersey ha previsto una totale condanna di Wikipedia. Niente più accesso dai computer scolastici.
Le motivazioni non sono di carattere morale, politico o religioso ma accademiche. Secondo chi ha applicato il bando infatti Wikipedia è una fonte d’informazione non verificabile, piena di errori, inaffidabile e superficiale.
I punti d’appoggio e gli esempi forniti a sostegno delle tesi sono tutti assolutamente corretti, nel senso che per una ricerca di ambito accademico, dalle scuole superiori alle università, l’enciclopedia libera della rete è assolutamente insufficiente e spesso fuorviante. Tuttavia le motivazioni dell’ampio fronte che si oppone al bando sono riassumibili nel fatto che è la proibizione ad essere una scelta esagerata, non la condanna in sé.
Al pari di strumenti come la pluricitata Enciclopedia Britannica, gli articoli di giornale e i libri di testo scolastici anche Wikipedia altro non è che trampolino dal quale partire per compiere una ricerca e non una base sulla quale poggiarsi. Nelle intenzioni di chi l’ha fondata e nella sua effettiva realizzazione l’enciclopedia della rete non vuole insomma essere un testo esaustivo, ma piuttosto una risorsa per comprendere determinati concetti e per aiutare a tracciare dei fatti.
La scelta del bando, sempre secondo il fronte avverso, dovrebbe, per ragionevolezza, essere accompagnata anche al bando di altre fonti ugualmente superficiali e piene di incongruenze e imprecisioni.