La forza di Wikipedia è data da un esercito silente di volontari che, a piccoli passi, è riuscito a costruire la più grande enciclopedia online che si conosca. Se però l’opera di questo esercito volontario venisse meno, la bontà del progetto sarebbe minata alla base tanto nell’opera di accrescimento del bacino di informazioni, tanto nella gestione delle informazioni accumulate in passato. Ed è oggi questo il rischio delineato dallo studente spagnolo Felipe Ortega, la cui tesi di laurea del 1 Aprile scorso presso l’Universidad Rey Juan Carlos di Madrid è presto diventata materiale di riflessione.
L’analisi di Ortega “Wikipedia: A Quantiative Analysis” è lunga e complessa, ma è riassumibile in un dato fondamentale: mentre nel terzo trimestre del 2008 Wikipedia aveva visto l’abbandono di qualcosa come 4900 volontari, nello stesso periodo di quest’anno l’emorragia è stata di 49000 unità. L’enciclopedia vanta oggi una community attiva di 3 milioni di utenti in tutto il mondo, ma l’abbandono di decine di migliaia di unità potrebbe essere particolarmente deleterio poiché va ad intaccare il fragile equilibrio su cui si regge il progetto di Jimmy Wales.
Il rischio delineato da Ortega e rilanciato dal Wall Street Journal è quello per cui la caduta del numero dei collaboratori possa generare una situazione di difficoltà anche e soprattutto alla luce dell’aumentare della mole dei lavori necessari. L’enciclopedia, infatti, cresce ed ha moltiplicato la propria estensione internazionale. Ogni singolo mercato, quindi, necessita di lavori nuovi ed aggiuntivi, richiedendo pertanto una piccola community dedicata da replicarsi per ogni singola lingua su cui si è estesa l’enciclopedia.
Carichi di lavoro sulla community Wikipedia
«La conclusione principale che possiamo dedurre dall’analisi quantitativa è che esista un grave rischio sulla capacità di Wikipedia di mantenere l’attuale livello di attività»: al lavoro di redazione di nuovi articoli si aggiunge infatti il lavoro di revisione degli interventi altrui, il che trasforma l’opera del cuore della community in qualcosa di eccessivo per poter reggere il carico. L’aumento degli oneri, in unione a fattori esterni (ZDNet suggerisce tra gli altri la pressione della crisi economica sulle vite private di quelli che sono nient’altro che volontari), rende pertanto difficile il ritmo odierno e la caduta del numero degli apporti va pertanto motivato con questa serie di concause.
Lo studio di Felipe Ortega propone anche un possibile rimedio: «In primo luogo, incrementare gli autori “core” dovrebbe avere priorità per il progetto e come primo passo Wikipedia dovrebbe accrescere il numero degli utenti attivi mensili. Inoltre, le campagne per le donazioni sono necessarie per offrire il supporto finanziario al progetto, ma attrarre nuovi autori o recuperare quelli passati dovrebbe essere un obiettivo fondamentale, data la situazione corrente». La tesi suggerisce inoltre modifiche alla homepage, così che si possa incuriosire l’utente su nuovi articoli random o su nuove revisioni, suggerendovi una partecipazione attiva. «Infine, non è possibile ignorare i potenziali benefici su larga scala dei contributi provenienti da community specifiche, specialmente da istituti scolastici ad ogni livello».
Per Jimmy Wales c’è un intero teorema (pdf), argomentato e numericamente dimostrato, su cui riflettere e lavorare: Wikipedia è fatta dalla minuziosa opera dei volontari, ma l’organizzazione a monte deve saperne carpire le necessità per mettere la community nelle migliori condizioni per lavorare in modo efficiente.