Wikipedia è off limits in Germania. Nonostante la versione tedesca della nota enciclopedia libera sia tra le più ricche al mondo, infatti, le pagine sono state bloccate per esplicito ordine della magistratura. L’accusa che mette offline l’enciclopedia, però, giunge da ambienti politici ed annida negli stessi ambienti le cause del blocco. Sul futuro della causa poco è dato a sapersi e l’unica certezza ad oggi è che le pagine potrebbero rimanere non accessibili per un lasso di tempo lungo quantomeno 4 settimane (ed anche quest’ultima indicazione nelle ultime ore è parsa sgretolarsi assieme a tutto l’impianto accusatorio).
Wikipedia.de è stata bloccata perchè, in uno degli 825 mila articoli dell’enciclopedia, vi sarebbero descrizioni lesive della dignità di Lutz Heilmann, parlamentare che in passato ha legato la propria carriera ai servizi segreti della Germania dell’Est (la famigerata Stasi). Le parti contestate sarebbero molte, ed in ogni spiegazione il blocco viene addebitato al discredito apportato all’onore del parlamentare. L’iniziativa legale sarebbe stata affondata anche nei confronti dei tre autori responsabili della scheda.
Come sempre in casi simili, però, l’effetto sortito è esattamente contrario all’effetto desiderato. La versione tedesca di Wikipedia, infatti, è stata bloccata soltanto sul dominio .de, mentre nel sottodominio de.wikipedia.org è tutto regolarmente online in quanto i contenuti risultano residenti su server statunitensi. Stando così le cose, la curiosità scatenata dall’improvvisa pubblicità sul caso ha portato gli utenti a cercare Lutz Heilmann sulla versione accessibile dell’enciclopedia ed in poche ore l’articolo è divenuto tra i più letti dell’intero sito.
A frittata fatta, Heilmann è stato costretto a fare un passo indietro scusandosi con tutti. Sul sito ufficiale lutz-heilmann.info il parlamentare tedesco ha infatti spiegato di non essersi ben reso conto di quel che accadeva e di essersi rivolto alla corte del Distretto di Lubecca non per ottenere una censura, ma solo per promuovere una informazione maggiormente aderente alla realtà. «Non era mia intenzione»: per il futuro il discusso politico tedesco promette maggiore impegno per meglio capire la natura aperta di Wikipedia e per adeguare i propri comportamenti alla realtà dell’enciclopedia.
Dietro il “mea culpa” potrebbe esserci un intervento redazionale a rettifica delle parti contestate dell’articolo, un avvicinamento tra le parti che potrebbe riaprire l’accesso all’enciclopedia prima delle 4 settimane preventivate dalla magistratura. Nessun passo indietro, invece, è ad oggi stato compiuto nei confronti degli autori dell’articolo ritenuto diffamatorio: se l’enciclopedia è salva, contro gli autori Heilmann intende invece procedere.