WiMax, coalizione per resistere al nuovo 3G

Open Patent Alliance ha da poco lanciato una nuova iniziativa per semplificare e armonizzare la gestione dei brevetti legati allo standard WiMax. Il progetto dovrebbe rendere più semplice l'adozione del nuovo formato, contrastando l'emergente e veloce LTE
WiMax, coalizione per resistere al nuovo 3G
Open Patent Alliance ha da poco lanciato una nuova iniziativa per semplificare e armonizzare la gestione dei brevetti legati allo standard WiMax. Il progetto dovrebbe rendere più semplice l'adozione del nuovo formato, contrastando l'emergente e veloce LTE

A distanza di circa un anno dalla sua fondazione, la Open Patent Alliance ha da poco lanciato una nuova iniziativa per semplificare la gestione e l’utilizzo dei brevetti legati al WiMax. Fondata lo scorso giugno da sei grandi società impegnate nella produzione di soluzioni tecnologiche per la connettività wireless ad ampio raggio, l’OPA intende ora raggruppare i brevetti più significativi del WiMax per fornire assistenza e licenze attraverso un’unica voce, ottimizzando costi e gestione del comparto.

«Un insieme di brevetti per il WiMax può consentire alle società di tutte le dimensioni di accedere ai brevetti di cui necessitano in un modo semplice ed efficente dal punto di vista dei costi. Stabilire questo insieme costituisce un punto importante per i progetti di OPA concepiti per creare una struttura imparziale e trasparente per le licenze sulle proprietà intellettuali a prezzi ragionevoli. Abbassando "le barriere d’ingresso" per le società che desiderano sviluppare prodotti e servizi innovativi, l’insieme dei brevetti velocizzerà l’adozione su scala globale del WiMax, portando contemporaneamente innovazione, stimolando maggiori possibilità di scelta e abbassando i costi per le tecnologie, i dispositivi e le applicazioni del WiMax» si legge nel comunicato da poco rilasciato dall’Open Patent Alliance.

La nuova iniziativa mira a rilanciare la diffusione del wireless ad ampio raggio, adottato fino a ora in pochi paesi e spesso con coperture a macchia di leopardo. Il gruppo dell’Open Patent Alliance – costituito da Acer, Alcatel-Lucent, Alvarion, Cisco, Clearwire, Huawei Technologies, Intel Corporation e Samsung Electronics – sembra riporre molta fiducia nel nuovo progetto teso non solo a semplificare la gestione dei brevetti, ma anche a favorire l’adozione degli standard per la connettività WiMax tra i produttori del comparto IT. A un gruppo di esperti indipendente sarà affidato il compito di valutare i nuovi brevetti seguendo specifiche linee guida, necessarie per mantenere una buona interoperabilità tra le differenti soluzioni tecnologiche basate sullo standard di comunicazione legato al WiMax.

Sul fronte della connettività senza fili ad ampio raggio si affacciano intanto i primi operatori, ormai prossimi a lanciare LTE (Long Term Evolution – LTE) per la banda larga su rete cellulare. LTE non costituisce propriamente uno standard di quarta generazione (4G), si tratta infatti di una ulteriore evoluzione dell’UMTS che prevede numerose migliore per rendere più rapida la trasmissione dei dati sulle reti, con velocità di trasferimento in download fino a 100 Mbps e in upload fino a 50 Mbps.

Stando a una recente ricerca di mercato, a partire dal prossimo anno circa 34 milioni di utenti in tutto il mondo potrebbero accedere ai nuovi servizi offerti dal formato LTE. Tra gli operatori che hanno deciso di partecipare alle prime esperienze legate all’evoluzione del 3G spiccano: Verizon, MetroPCS Wireless e US Cellular negli Stati Uniti; NTT-DOCOMO e KDDI in Giappone; TeliaSonera, Tele2 e Telenor in Europa; KT e SK Telecom in Corea e a partire dal 2011 probabilmente anche China Mobile, il più grande operatore telefonico del mondo. Sfruttando la rete 3G ora in implementazione, la società cinese potrebbe infatti estendere rapidamente l’accesso alla Rete in mobilità anche nelle aree non servite da Internet su rete fissa, governo di Pechino permettendo.

Numerosi operatori hanno già stretto alcuni accordi con le principali società produttrici delle soluzioni tecnologiche necessarie per adattare le reti 3G al formato LTE. Tra le aziende maggiormente interessate si distinguono Alcatel-Lucent ed Ericsson, che lavoreranno alacremente per lo sviluppo delle nuove infrastrutture. Valutati i primi risultati, molti operatori al momento in attesa potrebbero decidere di sviluppare le loro reti LTE investendo ulteriori risorse nel fecondo comparto dello scambio di dati in mobilità. L’arrivo del nuovo formato ad alta velocità potrebbe assestare un altro duro colpo nei confronti del WiMax, che al momento non può fare affidamento su una rete distributiva comparabile con i network 3G già implementati in numerosi paesi su scala globale.

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