Sono anni che se ne parlava e che la gente lo aspettava, e finalmente sembrerebbe che stia arrivando. Sto parlando del WiMAX il nuovissimo standard wireless per la creazioni di reti MAN (Metropolitan Area Network) che dovrebbe permettere di portare l’accesso alla banda larga nelle zone disagiate dove attualmente l’adsl non può arrivare.
Il WiMAX consentirebbe addirittura di porsi come alternativa a Telecom nell’ultimo miglio, permettendo quindi di fare da collegamento tra il provider e l’utente finale.
Dopo anni di tentennamenti, di notizie frammentate, di test più o meno veritieri sembra che il WiMAX stia per giungere davvero in Italia!
Recentemente il Ministro delle Telecomunicazioni Gentiloni e il Ministro della Difesa Parisi hanno stretto un accordo per la liberalizzazione delle frequenze su cui dovrà operare il WiMAX, che ricordo sono sui 3,5GHz.
Forse non tutti lo sanno, ma attualmente le frequenze sono di proprietà della Difesa…
Ci accingiamo dunque ad una “rivoluzione digitale”? Sfortunatamente…. NI…
L’accordo tra i Ministri prevede infatti un’asta per l’assegnazione delle licenze.
Tutti sperano che non si rinnovi un “Umts Bis” con prezzi delle licenze alla portata di molti pochi operatori per non dire dei soliti noti.
Fortunatamente voci di corridoio dicono che l’asta non dovrebbe prevedere richieste esose e che gli Isp interessati siano già moltissimi.
Proprio su questo tema comunque, dopo la notizia che sarebbe stata necessaria un’asta, la comunità di Internet si è mossa subito con alcune iniziative di protesta per il WiMAX libero. Molti temono infatti, che il WiMAX nelle mani di pochi provocherebbe un’offerta al pubblico limitata e ad alto costo. Insomma si sarebbe sprecata l’ennesima possibilità di superare il Digital Divide.
A che scenari andiamo dunque incontro?
Beh l’asta di una prima ridottissima parte di frequenze avverrà a giugno-luglio 2007 e solo dopo gli Isp potranno iniziare a realizzare la propria rete.
Come potete immaginare ci vorrà dunque ancora un bel pò di tempo prima che il WiMAX sia effettivamente una realtà consolidata.
Alcuni isp sono un pò avanti avendo già sperimentato questa tecnologia, ma in ogni caso l’attuale effettiva copertura è assolutamente ridicola e test massicci non sono ancora stati veramente effettuati.
Per chi ha fretta e spera molto in questa tecnologia, aggiungo comunque che le prime località coperte saranno quelle dove attualmente la banda larga non arriva e solo poi (forse) arriverà anche nelle grandi aree metropolitane. Bisogna dunque avere ancora pazienza!