Sebbene in ritardo nella pubblicazione online sul sito ufficiale, il Ministero per le Comunicazioni ha notificato quello che è stato l’esito dell’ottava giornata di miglioramenti competitivi per le frequenze Wimax. L’asta sta raggiungendo cifre ragguardevoli, al di sopra della soglia che si ipotizzava inizialmente per un rientro logico dalle spese sostenute in questa fase.
L’asta ha ormai raggiunto quota 130 milioni di euro, registrando dunque a questo punto un incremento del 163% rispetto ai valori iniziali della base d’asta. Nella sola ottava giornata l’aumento è stato di 7 milioni complessivi, il tutto mantenendo in gara ancora 10 concorrenti. Secondo quanto riportato dal resoconto de La Repubblica, sarebbero soltanto più 3 le aree in cui la gara è ancora aperta: area 2 (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Toscana), area 4 (Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise) e Sicilia.
L’asta da record (al momento è già la più onerosa di tutta Europa) vede emergere dal gruppo l’offerta per l’area 1, ove ben 11 milioni di euro sono stati messi sul tavolo da Ariadsl per potersi aggiudicare le frequenze. Mercoledì 27 ore 10.30: l’asta riprende con la nona giornata di miglioramenti competitivi. Assodigitale ha già fatto proprio un primo dubbio: « la speranza (forse vana) è che poi le spese di queste licenze non ricadano sui consumatori così come successe con l’Umts che dopo una gara di assegnazione identica al Wimax divenne però inacessibile dai consumatori per via delle tariffe (ancora spesso ai giorni nostri) inaccessibile per un utilizzo flat della connettività da parte dei consumatori privati ed aziendali».