Il mercato della telefonia mobile offre sempre spunti di critica, a volte anche di litigiosità.
È quello che accade in un mercato dove la concorrenza anche per una frequenza può significare la crescita o il declino di un’azienda.
La Wind ha avviato un ricorso al TAR del Lazio depositato per bloccare l’offerta Vodafone Casa.
La motivazione sarebbe quella di non poter competere correttamente con il gestore Vodafone data la disparità di efficienza delle licenze assegnatarie.
Insomma dopo aver vinto la battaglia con l’ex-monopolista Telecom, adesso la Vodafone deve guardarsi bene anche dalle azioni intraprese da Wind.
Il tutto a pochi giorni dall’acquisizione di Tele2 (in Italia e Spagna) e con l’imminente lancio dell’offerta Vodafone Casa per usare il cellulare come un cordless.
Quanti di noi posseggono una scheda Wind sanno benissimo come sia meno “potente” di altri gestori all’interno degli edifici.
Questo perché il gestore telefonico capitanato dall’egiziano Naguib Sawiris trasmette solo su frequenza 1800 Mhz, meno potenti delle 900 Mhz detenute dagli altri gestori.
Il tutto mentre l’Authority per le Telecomunicazioni deve decidere se attuare o meno la redistribuzione delle frequenza (refarming).
In molti vedono l’azione di Wind un’iniziativa tesa a evitare una concorrenza di Vodafone in seno alla telefonia fissa, altra prerogativa di Wind tramite Infostrada.
Forse in casa Wind temono che la concorrente Vodafone rubi clienti tramite la convergenza fisso-mobile, vera fortuna di Wind al momento del suo lancio.
Staremo a vedere come andranno le cose.