Il TAR ha deciso di annullare la multa milionaria che AGCOM aveva erogato a Wind Tre per la nota vicenda delle bollette ogni 28 giorni. Con una sentenza clamorosa, il TAR ha deciso di annullare quanto AGCOM aveva deciso attraverso la delibera del 19 Dicembre 2017 in cui comminava a Wind Tre una pesante sanzione per non aver adempiuto al ritorno al sistema di fatturazione su base mensile, continuando a fatturare ai suoi clienti ogni 28 giorni. Una multa del valore di ben 1.160.000 euro.
L’iter che ha portato a questa decisione è molto lungo e complesso. Dopo la delibera dell’AGCOM, Wind Tre decise di fare immediatamente ricorso in quanto la disciplina del sistema di fatturazione doveva essere disciplinata per mezzo di una legge e quindi AGCOM non poteva decidere da solo. Wind Tre aveva chiesto anche di sospendere la richiesta dell’AGCOM di rimborsare i clienti dei giorni erosi illegittimamente. Ancora, l’operatore aveva evidenziato di come non fosse mai stato avviato un contraddittorio procedimentale per decidere il meccanismo dei rimborsi.
Il TAR, in prima battuta, accolse in parte alcune delle richieste di Wind Tre, e AGCOM aveva così imposto un rimborso da erogarsi mediante la posticipazione del rinnovo delle fatture dei clienti per un numero di giorni pari a quelli erosi dalla fatturazione a 28 giorni. Anche per questa decisione l’operatore decise di fare ricorso al TAR definendo la delibera illegittima.
Ricorso che fu portato avanti anche nei confronti della delibera dell’AGCOM in cui si fissava il termine ultimo per i rimborsi nel giorno 31 dicembre 2018.
Il TAR, dunque, ha dovuto valutare una serie di posizioni ed è arrivato a prendere questa clamorosa decisione. Il TAR ha quindi deciso di annullare la multa milionaria. La motivazione è la seguente: “nessuno può essere assoggettato a sanzioni amministrative, se non in forza di una legge entrata in vigore prima della commissione della violazione“.
Inoltre, all’epoca, la multa massima erogabile per casi similari era di 580.000 euro, cioè la metà di quanto richiesto dall’AGCOM.
Una sentenza che sicuramente farà molto discutere.