Windows 10 Creators Update sul 66% dei computer

Secondo i dati raccolti dall'azienda di advertising AdDuplex e relativi al mese di agosto, Windows 10 Creators Update è installato sul 65,6% dei computer.
Windows 10 Creators Update sul 66% dei computer
Secondo i dati raccolti dall'azienda di advertising AdDuplex e relativi al mese di agosto, Windows 10 Creators Update è installato sul 65,6% dei computer.

AdDuplex, l’azienda di advertising che monitora l’uso dei sistemi operativi attraverso la sua piattaforma, ha pubblicato i dati sulla diffusione di Windows 10 relativi al mese di agosto. L’ultimo corposo aggiornamento, ovvero Creators Update, è installato su due terzi dei computer, un risultato sicuramente positivo per Microsoft. L’azienda di Redmond ha intanto promesso che non forzerà più l’installazione degli update.

Windows 10 Creators Update è stato rilasciato all’inizio di aprile, ma il rollout è stato completato solo a fine luglio. Secondo quanto rilevato da AdDuplex, l’aggiornamento è installato sul 65,6% dei computer, mentre sul 30,1% è presente ancora il precedente Anniversary Update. Tre dei maggiori produttori mondiali hanno raggiunto il 70%, uno dei quali è Microsoft. In particolare, Creators Update è presente sull’80% dei Surface Book e su oltre il 70% dei Surface Pro 4.

La disponibilità di aggiornamenti gratuiti per Windows 10 permette di ricevere le ultime funzionalità che migliorano l’esperienza d’uso con il sistema operativo. In occasione dell’upgrade da Windows 7 e Windows 8.1, Microsoft ha tuttavia adottato una strategia piuttosto discutibile. Molti utenti, infatti, hanno scoperto che l’azienda di Redmond ha forzato il download di circa 6 GB di dati, senza offrire una chiara opzione di opt-out. Per questo motivo, l’azienda di Redmond è stata denunciata da un’associazione tedesca che difende i diritti dei consumatori.

Per evitare una lunga e costosa causa legale, Microsoft ha accettato le condizioni dell’associazione, promettendo che non installerà più i file all’insaputa dell’utente. Chiaramente la decisione arriva in ritardo, dato che l’upgrade a Windows 10 non è più gratuito. Inoltre, il nuovo sistema di distribuzione Unified Update Platform (UUP) consente di rilasciare aggiornamenti incrementali per Windows 10 che, come è noto, sarà “l’ultimo sistema operativo”. In pratica non esisterà un Windows 11.

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