Sembra che il rapporto tra Microsoft ed Intel nel mondo delle Internet of Things stia lentamente scemando. La casa di Redmond ha, infatti, annunciato la fine del supporto per la scheda Intel Galileo in Windows 10 IoT Core, la speciale declinazione di Windows 10 per le schede di sviluppo utilizzate per realizzare soluzioni IoT. La motivazione di questa scelta da pate di Microsoft sarebbe da ricercarsi nella seconda generazione delle schede Galileo di Intel che non rispetterebbe i requisiti hardware minimi per supportare adeguatamente Windows 10.
Lanciata nel 2014, l’ultima declinazione della scheda Galileo sarebbe dotata solamente di un processore Quark X1000 da 400 Mhz, una dotazione troppo modesta per consentire un corretto funzionamento di Windows 10 IoT Core. La casa di Redmond ha evidenziato che il supporto terminerà esattamente il prossimo 30 novembre e sembra che non ci sia nessuna possibilità di vedere Windows 10 nemmeno su Intel Edison, altra piattaforma per le IoT di Intel. Per tutti coloro che oggi utilizzano Galileo, Intel consiglia di migrare i progetti di sviluppo sulla piattaforma Raspberry Pi 2 che, grazie al suo processore da 700 Mhz, soddisfa tutti i requisiti di Windows 10 IoT Core.
Oppure, gli sviluppatori potranno migrare anche sulla piattaforma Qualcomm Dragonboard 410 che supporta anch’essa Windows 10. La transizione non dovrebbe, comunque, risultare particolarmente sofferta visto che la piattaforma Raspberry Pi 2 presenta costi decisamente inferiori a quella di Intel.
Il ritiro del supporto alla piattaforma di Intel non significa, però, che Microsoft interrompa ogni rapporto con il produttore di processori nel settore delle IoT. Se Intel deciderà di realizzare una nuova piattaforma compatibile con Windows 10, con buona probabilità Microsoft tornerà ad offrire il supporto a Windows 10 IoT Core.