Microsoft sarebbe al lavoro per introdurre all’interno di Windows 10 una nuova funzionalità dedicata alla sicurezza per consentire agli amministratori di eseguire programmi dall’origine dubbia all’interno di un ambiente protetto e limitato. In poco parole, trattasi di una sandbox. Questa interessante novità si chiamerebbe “InPrivate Desktop” ed una sua versione preliminare è stata scoperta da Bleeping Computer all’interno di una quest del Feedback Hub di Windows 10.
Secondo quanto scoperto, questa nuova funzionalità permetterà di eseguire in maniera sicura software di terze parti non attendibile. L’obiettivo di questa sandbox, dunque, è quello di ridurre i rischi che eventuali software dubbi possano arrecare danni al sistema operativo introducendo, per esempio, malware o trojan. Tuttavia, questa importante novità non sarà disponibile per tutte le declinazioni di Windows 10 ma solamente per la versione “Enterprise”. Una scelta abbastanza logica visto che trattasi di una funzione maggiormente rivolta agli amministratori di sistema che devono gestire la sicurezza delle reti.
Apparentemente, sembra che la funzione “InPrivate Desktop” richiederà computer con almeno 4GB di memoria RAM, 5GB di spazio disco libero e processori almeno dual core con la funzione hypervisor abilitata nel BIOS.
Da un certo punto di vista, questa novità dovrebbe funzionare un po’ come Windows Defender Application Guard (WDAG) che aiuta a combattere i malware limitando i contenuti dannosi e gli exploit scaricati dal web.
Microsoft deve ancora confermare ufficialmente l’esistenza di questa nuova funzionalità di sicurezza e non è chiaro nemmeno quando farà il suo effettivo debutto. Con Windows 10 Redstone 5 in via di definizione, è maggiormente probabile che la casa di Redmond scelga Redstone 6 per portare al debutto “InPrivate Desktop”. Redstone 6, si ricorda, arriverà nella primavera del 2019.