Sembra proprio che il suo ruolo sia quello di rimediare alle defaillance di Vista. Windows 7 nasce con questo intento, sviluppato (com’è) sui consigli degli stessi utenti.
Parole chiave per gli sviluppatori della multinazionale americana: “Velocità, semplicità, sicurezza e condivisione”. Su questi principi, ribaditi anche nel corso della presentazione del nuovo sistema a cui abbiamo assistito allo SMAU la scorsa settimana, ruotano, difatti, tutte le principali innovazioni apportate alla nuova release, a iniziare dal tempo di caricamento e di disattivazione del sistema durante le fasi di accensione e spegnimento del PC: dell’ordine di una manciata di secondi.
La schermata, simile in tutto e per tutto a quella di Vista, se non per la possibilità di personalizzare il desktop con una lunga serie di temi e sfondi, offre nella parte inferiore una barra delle applicazione attiva (sulla falsa riga di quella utilizzata da Mac OS) attraverso la quale è possibile visualizzare le anteprime delle applicazioni già aperte e avviare le applicazioni più frequentemente utilizzate con un solo click.
Facilitata risulta anche la gestione delle finestre e delle applicazioni aperte: in modo immediato e senza lunghe e noiose operazioni di ridimensionamento, è infatti possibile affiancare due finestre ai lati opposti dello schermo in modo da poter operare su due applicazioni contemporaneamente.
Grazie alla funzionalità “Shake”, è inoltre possibile chiudere e riaprire tutti i file e accedere automaticamente al desktop con il semplice “scuotimento” del puntatore del mouse. Con Windows 7 è stata anche introdotta un’unica schermata per connettere, gestire e utilizzare stampanti, telefoni e altri dispositivi in maniera semplice e intuitiva: i vari device vengono presentati nel loro aspetto reale e gestiti direttamente a video. In più, per mezzo della funzionalità “Home Group“, Windows 7 consente di collegare tutti i PC alla rete domestica in pochissimi passaggi, permettendo di accedere ai contenuti di tutti i computer, nonché condividere le stampanti.
Rispetto a Vista, Windows 7 promette di essere più compatibile con le periferiche, grazie a un modello di installazione basato sulla piattaforma XML che rende più agevole la compatibilità con i driver antecedenti; in tema di retro compatibilità, invece, uno degli strumenti più innovativi, contenuto nella versione business, è “XP Mode“, un ambiente virtuale capace di dar vita a una sezione di XP. Grazie a questo tool è possibile far girare tutte le applicazioni non più compatibili con il nuovo sistema operativo.
Notevolmente migliorate anche le funzionalità multimediali e ludiche grazie al supporto della piattaforma a 64 bit e della grafica DirectX 11; anche la sezione Media Center risulta più performante e interattiva, sia nella gestione sia nella riproduzione e visualizzazione di fotografie e contenuti audio e video. Windows 7 è infatti appositamente studiato per supportare al meglio i nuovi PC multitouch a cui è in grado di offrire applicazioni interattive gestibili con il semplice tocco delle dita, proprio in stile “Minority Report”: è possibile ingrandire e rimpicciolire foto, spostare canzoni e filmati o individuare un preciso punto del globo con il geolocalizzatore Internet.
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