Windows Vista è uscito da meno di un anno sul mercato e, come sappiamo, moltissimi utenti hanno ancora installato Windows XP. Lontano è il giorno in cui Windows Vista sarà il sistema operativo più installato sui PC eppure ciò non significa che Microsoft stia ferma.
La prossima versione di Windows è già da tempo in lavorazione (anche se uscirà solo nel 2010) e contiene molte delle modifiche radicali che dovevano essere inserite in Vista e che, invece, non lo sono state per vari motivi. Il nome in codice attuale è Windows 7, in quanto nonostante i nomi commerciali susseguiti negli anni siano diversi, il conteggio delle varie versioni è sempre andato avanti. Da Windows 3.1 è seguito Windows 4 (NT), Windows 5 (2000), Windows 5.1 (XP) e Windows 6 (Vista).
Eric Traut, senior engineer di Microsoft, ha mostrato poco tempo fa il core system di Windows 7 per sottolineare il grande lavoro di ottimizzazione che si sta compiendo alla base del sistema operativo. Quando pensiamo a Windows, infatti, ci viene in mente l’idea di pesantezza e lentezza che, purtroppo, caratterizza questo sistema operativo.
Dover funzionare su qualsiasi PC compatibile e dover offrire una miriade di servizi porta all’esigenza di costruire un sistema operativo davvero ricco di funzioni che, ovviamente, rallentano la fruizione complessiva del computer. Windows 7 cerca di ridurre al minimo i “core component”, cioè i componenti che costituiscono il cuore, la base del sistema operativo su cui poggia tutto il resto.
La versione virtualizzata di Windows 7 che viene mostrata si chiama “MinWin” e pesa solo 25 MB e gira su una macchina virtuale con 40 MB di memoria. Ovviamente si tratta di una versione ridotta all’osso di Windows, utile sperimentazione per programmatori, ma di certo non destinata ad ambienti di produzione. È tuttavia interessante notare come alla base di un sistema come Windows ci siano solo qualche decina di MB di dati.
Chi fosse interessato ad un sunto della conferenza può vedere il video (in inglese).