I dati di Dicembre restituiscono due dati importanti nel mondo dei sistemi operativi. Punto 1: Linux è l’unico sistema operativo in crescita. Punto 2: Windows 7 va bene, molto bene. Le conseguenze di questi due assunti è nel fatto che Mac OS X registra un piccolo calo e la nuova versione di Windows va soprattutto a sostituire le versioni precedenti, ormai in declino.
Per Windows la caduta nel mese di Dicembre è dello 0.3% e conferma un trend di lunga durata che solo tra Novembre e Dicembre aveva dato impressione di poter essere invertito. Per Mac OS X la caduta è ininfluente: -0.01%. Linux cresce dello 0.02%: un dato minimo, ma ancora positivo, in un processo altalenante che continua a tenere il sistema open source legato all’1% di penetrazione. A livello mobile, secondo i dati Net Application, è il sistema operativo dell’iPhone a controllare il mercato con una percentuale doppia rispetto a quella messa a segno da Symbian (0.44% contro 0.23%).
A livello di singole versioni le valutazioni sono però più approfondite. Emerge quindi che Windows XP rimane il sistema leader con il 67.77%, in calo dell’1.3% in un solo mese. Scende anche Windows Vista, passando dal 18.55% al 17.87% (il picco massimo raggiunto dal sistema operativo è stato quello dello scorso Ottobre: 18.83%). Per Windows 7 il balzo in avanti è degno di nota: dal 4% di Novembre al 5.71% di Dicembre, +1.7% in un mese soltanto. Non solo: con questo balzo, il nuovo sistema operativo di Redmond supera l’intera copertura di Mac OS X (2.47% per Mac OS X 10.5 e 1.6% per Mac OS X 10.6).
Windows 7 sta dimostrando performance molto più elevate rispetto a Windows Vista e, soprattutto, al momento non accenna a rallentare il passo. Il compito del sistema operativo sarà facilitato proprio dalle componenti più vicine: Windows XP è ormai di un’altra epoca, mentre Windows Vista ha fallito l’incontro con i consumatori. Windows 7 ha fatto leva sulle buone impressioni dell’esordio ed ora, quando il mercato sembra dare i primi cenni di ripresa, si stanno raccogliendo i frutti del lavoro degli ultimi anni.
Interessante è ora, però, fotografare anche lo stato dei fatti del mondo dei browser. Questo perchè una svolta importante potrebbe essere avvenuta in questi giorni (la crisi cinese è destinata ad incidere in modo sensibile sulle statistiche), e sarà fissata nei dati che verranno pubblicati tra un mese. I fatti di questi giorni, infatti, dovrebbero dare un colpo decisivo alla distribuzione di IE6, favorendo gli aggiornamenti a IE8 ed il passaggio ai browser concorrenti (Firefox e Chrome in primis). Gennaio sarà pertanto un mese molto importante in questo specifico mercato, il cui stato dei fatti al 31 dicembre era il seguente:
- Internet Explorer 6 (20.99%)
- Internet Explorer 8 (20.86%)
- Firefox 3.5 (16.32%)
- Internet Explorer 7 (15.53%
- Firefox 3.0 (6.91%)
- Chrome 3.0 (3.75%)
- Safari 4.0 (3.45%)
- Internet Explorer 8.0 – compatibility mode (2.8%)
- Opera 10.x (1.58%)
A livello di dati aggregati, quindi, ecco le percentuali di diffusione dei browser destinati a comparire sul “ballot screen” concordato da Microsoft, Commissione Europea ed i principali attori del mercato:
- Internet Explorer (62.69%)
- Firefox (24.61%)
- Chrome (4.63%)
- Safari (4.46%)
- Opera (2.40%)