La spesa necessaria per aggiornare il proprio sistema a Windows 7, che Microsoft lancerà sul mercato a partire dal prossimo 22 ottobre, sembra essere decisamente più gravosa per gli utenti europei piuttosto che per quelli americani.
Per fare un esempio, la versione Home Premium costerà nel nostro continente ? 119,99 e £ 79,99 sterline in Gran Bretagna, rispettivamente il 41% e il 10% in più rispetto ai $ 119,00 richiesti negli Stati Uniti (i calcoli sono stati effettuati considerando l’attuale cambio monetario).
Passando poi alla versione Professional, destinata al settore business, le percentuali lievitano ulteriormente, passando dai $ 199,99 degli USA ai ? 285,00 richiesti nel nostro paese (circa il doppio) e alle £ 189,99 nel Regno Unito (+57%).
Infine, la più completa incarnazione di Windows 7, la Ultimate, mentre oltreoceano sarà in vendita a $ 219,99, in Europa costerà ? 299,00 (+91%) e £ 229,99 in UK (+50%).
Tutto ciò sembra essere dovuto proprio alla recente crisi del dollaro, che negli ultimi giorni ha fatto registrare, nei confronti della nostra moneta, il ribasso più consistente dell’ultimo periodo.
Se ciò non bastasse, oltre a dover fronteggiare un esborso economico maggiore, i consumatori europei si troveranno con tutta probabilità a disposizione un sistema operativo privato del browser.
In risposta alle accuse mosse dagli organismi antitrust europei, Microsoft avrebbe infatti deciso di distribuire le copie del suo nuovo S.O. prive di Internet Explorer 8 o, in alternativa, offrendo ai produttori la possibilità di decidere quale o quali software per la navigazione installare sulle proprie macchine.