I produttori potranno continuare la vendita di computer con Windows 7 Professional anche dopo la fine di ottobre 2014, la data fissata come termine precedente. Nel weekend, Microsoft ha infatti aggiornato le scadenze relative alle vendite delle licenze retail e OEM del sistema operativo. Si tratta di una decisione per certi versi obbligata, considerato lo scarso successo ottenuto finora da Windows 8 e dalla reticenza all’upgrade da parte delle aziende.
In verità, già nel mese di dicembre 2013, l’azienda di Redmond aveva pubblicato una nuova pagina “Windows lifecycle fact sheet”, in cui veniva indicata la data del 31 ottobre 2014 come termine ultimo per la vendita di PC con Windows 7 preinstallato. Pochi giorni dopo però Microsoft aveva dichiarato che la sua pubblicazione è avvenuta per errore. Ora invece c’è la conferma ufficiale: gli OEM non potranno più vendere computer con Windows 7 Home Basic, Home Premium e Ultimate dopo il 31 ottobre 2014, mentre nessuna data è stata ancora stabilita per Windows 7 Professional. Tuttavia, quando ciò avverrà, gli utenti avranno almeno un altro anno di tempo.
Questa novità non influirà sul ciclo di vita di Windows 7. Il supporto mainstream terminerà il 13 gennaio 2015, mentre il supporto esteso terminerà il 14 gennaio 2020. Dopo il 13 gennaio 2015, il supporto mainstream gratuito verrà fornito direttamente dagli OEM. Un dirigente Microsoft ha chiarito che il prolungamento della data è stato deciso per permettere agli utenti business di acquistare l’edizione Pro. Il costo della licenza è abbastanza elevato, quindi l’utenza consumer sarà “obbligata” a scegliere PC con Windows 8.1. Le copie retail di Windows 7 non sono più in vendita da ottobre 2013.
Microsoft ha recentemente rivelato che sono state vendute oltre 200 milioni di licenze Windows 8 in 15 mesi, un dato abbastanza positivo, ma molto lontano da quello fatto registrare da Windows 7 nello stesso intervallo di tempo.