La nuova interfaccia grafica di Windows 8 è l’elemento che più di ogni altro colpisce nel momento in cui ci si imbatte per la prima volta con la Consumer Preview distribuita in queste ore. La nuova struttura “Metro” va a sostituire i vecchi desktop pieni di icone, divide in aree logiche l’ordine delle applicazioni e mette a portata di click (o di “tap” con le dita) le varie funzionalità a cui è possibile accedere.
Ma c’è un dettaglio aggiuntivo che Windows 8 introduce per la prima volta nel mondo Microsoft: è la gestione del perimetro. Per la prima volta, insomma, portare il mouse su di un estremo dello schermo non significa soltanto vederlo frenato da un limite fisiologico: ogni movimento viene ad assumere un suo significato ed anche lati e angoli del desktop vengono ad avere un ruolo preciso.
La novità è tanto piccola quanto importante: se finora il desktop è stato soltanto un’area di lavoro e di storage, ora diventa un elemento interattivo nel quale portare il mouse in un angolo non significa soltanto nascondere la freccetta, ma significa attivare una precisa funzione. Il tutto deriva da un progetto di GUI sviluppato su un doppio binario: l’interazione tradizionale (mouse e tastiera) da una parte, l’interazione touch dall’altra. E la qualità del progetto è nel fatto che il compromesso non limita, ma anzi arricchisce, entrambe le modalità.
L’angolo in basso a sinistra sostituisce funzionalmente il pulsante “start” (peraltro storicamente posizionato nella medesima posizione). Spostando il mouse in tale zona viene attivata la finestrella dedicata ed un click non fa altro che confermare la scelta: la navigazione viene proiettata sulla schermata di “start” ove è possibile avviare le proprie app, cercare i propri file, eccetera.
L’angolo in alto a sinistra ha invece l’incarico di portare indietro l’utente, proiettandolo su quel che stava facendo in precedenza. Se ad esempio si sta visualizzando un video è sufficiente spostare il mouse in alto a sinistra per tornare su di una pagina Web, e poi ancora per tornare alla visualizzazione di una foto, e così via nell’ordine temporale conseguito.
Quest’ultima funzione può essere arricchita grazie al lato sinistro dello schermo: spostando il mouse in tale zona, infatti, è possibile attivare la preview di tutte le applicazioni ed i file precedentemente aperti, potendo così scegliere ove spostare il proprio lavoro senza dover scorrere una ad una le diverse unità. Al click sulla preview, la finestra viene aperta a tutto schermo consentendo così di operare secondo richiesta.
Per chiudere una applicazione è invece sufficiente buttarla oltre il lato basso dello schermo: si seleziona la finestra, la si “aggancia” tramite il lato alto della stessa e quindi la si trascina oltre il lato inferiore del display. La conseguenza sarà una automatica chiusura della finestra (la quale, trascinata invece in altre zone dello schermo, vedrà riadattate le diverse finestre trovando uno spazio e riorganizzando gli elementi).
Tali gestualità sono ancor più semplici ed automatiche se effettuate con le dita, poiché pensate nativamente per una interazione touch (su tablet o su display touchscreen). E sono questi elementi che facilitano l’uso della nuova interfaccia, elementi propri di un codice linguistico che Microsoft intende imporre nell’interazione tra uomo e macchina. Tra utenza e sistema operativo.
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