I firmware UEFI utilizzato nelle schede madri più moderni permetterà di migliorare la sicurezza in Windows 8, ma anche di effettuare l’avvio del sistema operativo installato su hard disk di grandi dimensioni. Gli utenti, ad esempio, potranno utilizzare un disco da 3 TB e oltre, senza essere costretti al partizionamento.
Windows 8 consentirà di indirizzare l’intera capacità disponibile e di gestire i settori da 4 KB senza perdita di prestazioni. Ciò è reso possibile dall’unione di tre “componenti”: UEFI, GPT e LBA.
UEFI (Unified Extensible Firmware Interface) è la versione moderna del BIOS che, oltre ad una nuova interfaccia grafica, supporta anche la nota tecnologia Secure Boot. LBA (Logical Block Addressing) è il metodo di indirizzamento che ha permesso di superare il limite dei 137 GB del vecchio metodo CHS (cilindri, testine, settori), assegnando un numero ad ogni blocco di dati sul disco.
Con LBA, in teoria, si potrebbe utilizzare un hard disk di qualsiasi dimensioni. In pratica, esiste un limite associato allo schema di partizionamento. Il famoso schema MBR (Master Boot Record), risalente ai primi anni ’80, non consente di effettuare il boot se il sistema operativo è installato in una partizione di dimensioni superiori ai 2,2 TB. Per questo è stato implementato lo schema GPT (GUID Partition Table) come parte delle specifiche UEFI. La combinazione di UEFI, GPT e LBA porta la dimensione massima di un disco avviabile a 9,4 Zettabyte (1 ZB = 1.000.000.000.000.000.000.000 byte).
In Windows 8 è stato inoltre migliorato il supporto per gli hard disk con settori da 4 KB e per quelli che emulano i settori fisici da 4 KB utilizzando settori logici da 512 byte. Microsoft ha introdotto nuove API per consentire alle applicazioni di richiedere uno specifico settore fisico, migliorato il supporto per i settori di grandi dimensioni nel file system NTFS e riscritto il codice di boot per lavorare correttamente con i dischi 4K nativi.