Windows Azure sta per uscire dalla sua fase di testing per arrivare così all’appuntamento con i clienti, nella sua veste definitiva, il prossimo gennaio.
Sembra quindi essere tutto pronto per assistere al debutto della piattaforma dedicata al cloud computing di Microsoft, la quale, tra l’altro, rimarrà grauita per tutto gennaio, per poi passare alla vera e propria fase operativa in cui l’accesso ai servizi sarà a pagamento.
Windows Azure, così come gli altri strumenti per il cloud computing forniti da Microsoft come SQL Azure e MS .NET Services, sarà un servizio rivolto alle aziende che hanno bisogno di uno strumento esterno per la gestione informatica del proprio processo produttivo.
E non è un caso quindi se Microsoft ha sottolineato spesso i nomi delle prime aziende che hanno deciso di puntare, sin da subito, sulla propria offerta, società del calibro di Automattic, ovvero l’azienda alla base del celebre CMS WordPress ad esempio, la quale ha scelto di associare il servizio offerto da Windows Azure ad altre soluzioni open source.
Nei piani del colosso di Redmond c’è anche la volontà di offrire delle soluzioni cloud private ai propri clienti, con applicazioni che non saranno quindi accessibili tramite Internet pubblica ma che gireranno sugli stessi server aziendali della rete privata della società stessa.
Di Windows Azure è probabile che si parlerà parecchio nei prossimi mesi, non solo per vedere come risponderà il mercato, ma anche per le novità che sono previste sulla piattaforma, alcune delle qualità anticipate da Ray Ozzie nel suo intervento dei giorni scorsi alla Professional Developer Conference.
Proprio in quell’occasione è stato presentato un nuovo data service, chiamato in codice Dallas e facente parte di Pinpoint, una piattaforma a sua volta fondata su Windows Azure e SQL Azure e che dovrebbe garantire ai propri clienti di gestire contenuti pubblicitari e commerciali ma di cui non si conoscono ancora i dettagli.