Windows Azure è ufficialmente tra noi. Con un sommesso comunicato tramite il blog ufficiale del team Azure, Microsoft ha annunciato l’inizio ufficiale dell’avventura del gruppo sul mercato del cloud computing. Trattasi di un passo di enorme importanza per Microsoft, qualcosa su cui Ray Ozzie lavora fin dal suo approdo a Redmond.
A partire da oggi Microsoft Azure (Windows Azure, SQL Azure, AppFabric) sarà regolarmente disponibile in 21 paesi, tra i quali è compresa peraltro anche l’Italia. Si tratta di un avvio di basso profilo poiché alcuni servizi rimarranno ancora a titolo gratuito e si prevede di giungere a regime soltanto tra qualche mese. Microsoft promuove la propria piattaforma “cloud” ricordando i forti benefici che questo tipo di offerta può comportare per il mondo enterprise, permettendo un forte risparmio nei costi di infrastruttura ed offrendo comunque un ambiente di facile programmazione a cui adattarsi con tempi relativamente brevi. Non è detto però che il cloud sia immediatamente compreso appieno e non è detto soprattutto che il mercato enterprise sappia cogliere fin da subito la scia di Azure per tagliare i costi e passare a questa nuova realtà.
Paesi in cui da oggi è possibile accedere ad Azure
Secondo alcune analisi, i responsabili IT sono ad oggi privi di esperienza e ragionare su prezzi basati su consumo e storage non è qualcosa di direttamente concepibile. Per questo motivo Azure muove i propri primi passi tenendo un basso profilo, proponendosi ufficialmente sul mercato ma cercando soprattutto di andare incontro alla domanda spiegando come e perché il cloud computing possa essere cosa buona. La stessa Microsoft, peraltro, non ha ancora spostato su Azure servizi quali Xbox Live o Hotmail, lasciando alla nuova realtà soltanto prodotti di nuova concezione quali Live Mesh o Microsoft HealthVault.
Migliaia di aziende avrebbero provato Azure nelle ultime settimane facendo leva sulla disponibilità ufficiale del servizio a partire dai primi giorni del 2010. Il mese di Gennaio era una sorta di test gratuito a seguito del quale si giunge in data odierna alla sospensione dei servizi free ed all’introduzione delle formule di pagamento. A partire da oggi, quindi, le aziende interessate a proseguire nello sviluppo delle proprie soluzioni dovranno fare esplicita richiesta mentre il materiale caricato nelle ultime settimane sarà via via disattivato.
Microsoft non ha mai rilasciato previsioni specifiche di introito relativamente ad Azure, ma più volte ha spiegato di non attendersi alcun riscontro sensibile sui bilanci nel breve periodo. Azure è una scommessa di lunga gittata, ma è una scommessa radicale per il futuro dell’azienda. Ray Ozzie ci ha scommesso tutto il proprio operato. Per questo oggi è un giorno importante: i motori sono accesi, chi è interessato può iniziare a valutare rischi, opportunità e costi.