Microsoft ha rilasciato la beta 2 del nuovo Windows Media Player, giunto alla 11esima versione. La versione precedente aveva introdotto il music store URGE nel player di Redmond e la nuova beta release presenta nuove caratteristiche che diverranno ufficiali presumibilmente solo in contemporanea alla distribuzione di Windows Vista. ArsTechnica ricorda come la versione 7 del 2000 fu la prima ad aggiungere nuove funzioni alla semplice riproduzione di file; venne poi la 8 con l’arrivo di XP, la 9 quando correva l’anno 2003 e la 10 in concomitanza a XP SP1. La nuova beta è al momento disponibile solo all’utenza statunitense e dunque ogni tentativo di download tramite il sito ufficiale Microsoft rinvia esclusivamente ad una pagina di errore.
Windows Media Player 11 beta 2 immette innanzitutto nel player altri music store oltre al solo URGE (prodotto in collaborazione con MTV) presente ad oggi: eMusic, VidZone e Music Giants i primi nuovi arrivati, giungendo così a 14 music store raggiungibili in totale (il che rappresenta dunque più una promozione al proprio Digital Right Management che non ai singoli bazar).
Una delle nuove funzionalità introdotte è il Windows Media Connect: tramite la funzione Media Sharing, infatti, il player è in grado di sincronizzare altri device casalinghi (quali la Xbox 360) proponendo il player come il cuore pulsante dell’intrattenimento musicale casalingo. Il player è, ovviamente, regolarmente funzionante anche sulla nuova RC1 di Windows Vista: è presumibile infatti come sia proprio sulla prima versione di Windows Vista che verrà proiettato il battesimo in grande stile del nuovo player.
Da valutare rimane al momento ancora la politica di intervento Microsoft rispetto ai problemi occorsi alla propria tecnologia di DRM: nei giorni scorsi un tool denominato FairUse4WM ha infatti messo a disposizione degli utenti tutto quanto necessario per rimuovere la protezione dei propri file Windows Media Audio, il che va ovviamente risolto quanto prima da Microsoft affinchè ogni procedura di distribuzione possa rientrare completamente nella norma. Microsoft ha confermato il problema ma non ha al momento spiegato come interverrà sul tutto.