Chiunque può sviluppare un’applicazione per Windows Phone. Chiunque, infatti, è in grado di compilare pochi semplici moduli, creare un piccolo logo e dare così i natali alla propria prima vera app. Chiunque da oggi può dunque dirsi in qualche modo “sviluppatore”, il tutto grazie al Windows Phone App Studio con il quale metter mano al codice tramite pochi semplici click.
Il tool (ad oggi in beta release) è stato pensato per facilitare l’avvicinamento al Windows Phone Marketplace, consentendo a qualunque utente, anche se privo della benché minima conoscenza degli strumenti di sviluppo, di arrivare alla creazione di applicazioni semplici, basilari, ma funzionanti. Chi ha un negozio e vuol portare il proprio catalogo online; chi ha un sito e vuol trasformare il feed RSS in un’app; chi ha un prodotto da presentare e vuol farlo tramite un’app. Le opzioni strutturali sono poche, le opzioni stilistiche sono limitate, ma il tutto è finalizzato alla massima semplificazione di uno strumento che per natura non può che essere esageratamente semplice ed accessibile.
I problemi di gioventù non mancano: il caricamento del logo richiesto è problematico, le opzioni stilistiche non sono sempre chiare e gli errori durante la procedura si susseguono a ripetizione. Trattasi tuttavia di un’app appena nata e sicuramente ambiziosa, poiché tenta di tradurre in codice quello che nella mente dell’utente è semplicemente una vaga idea di applicazione per smartphone.
Microsoft ha voluto offrire al proprio marketplace questa nuova ulteriore leva, qualcosa che contribuisca ad aumentare il numero di app disponibili sul proprio app store ed avvicini al tempo stesso gli utenti alla programmazione per Windows Phone. L’esperimento merita fiducia nonostante gli intoppi iniziali: trattasi di fatto di un editor unico, che permette di far molto anche a partire da basi nulle di programmazione. Se le app di grido continueranno ad essere sviluppate da developer di grido, le applicazioni più basilari potranno ora essere sviluppate da chiunque. Ed anche questo, se non altro per la legge dei grandi numeri, può portare valore ad un ecosistema che a fatica sta cercando di crescere ed imporsi.