Secondo i dati raccolti dalla security company inglese Mi2g Intelligence Unit, in Agosto il maggior numero di attacchi andati a buon fine ha colpito server Linux.
Il gap è consistente: mentre il 67% dei colpi è stato fatto su server Linux, dal lato Windows si parla appena di un 23.2%. 12892 contro 4626, con un campo di indagine relativo a siti di informazioni o e-business.
Il dato conferma la tendenza degli ultimi 12 mesi ma soprattutto indica buone notizie per i server BSD: solo 360 attacchi riusciti, percentuale irrisoria rispetto ai rivali.
Il discorso cambia però in tema e-government: in questo ambito, dove la sicurezza diventa requisito decisivo, Windows perde colpi e la sua fallacia sale al 54% contro il 14.3% del pinguino.
Secondo D.K. Matai, il portavoce della compagnia distributrice di tali risultati, Linux paga una minore esposizione comunicativa e i meno esperti non sanno reagire di fronte ad emergenze dovute ad eventuali vulnerabilità di software che girano sulla macchina in uso. Ecco perché nei siti più controllati, quelli di entità governative, gli attacchi diminuiscono sensibilmente.
In contemporanea arrivano altre note dolenti per il pinguino. Secondo il sito di monitoraggio Netcraft starebbero aumentando i passaggi dalla piattaforma open source a Windows Server 2003: un altro 5% nei primi mesi del 2003, nonostante il trend positivo di Linux nella corsa ad acquisire una sempre maggiore fetta di mercato.