Le accuse lanciate da Mozilla e Google contro Microsoft hanno colto nel segno: i dubbi espressi a proposito del modo in cui Windows RT limita le possibilità di sviluppo dei browser concorrenti ad Internet Explorer saranno oggetto di apposito approfondimento, mettendo così immediatamente sotto pressione il gruppo di Redmond.
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Su Microsoft tornano pertanto ad allungarsi le ombre minacciose dell’antitrust: l’esame sarà avviato da una commissione del Senato USA guidata dal senatore Herb Kohl edi n tale sede il gruppo dovrà pertanto presumibilmente risponde alle domande di chi avrà la necessità di capire fino a che punto si sia cercato di dare un miglior servizio agli utenti e fino a che punto tali scelte siano state dettate dalla necessità di riconquistare il dominio perduto nel mondo dei browser.
Secondo quanto asserito da Mozilla e Google, Microsoft non avrebbe messo a disposizione della concorrenza talune API considerate essenziali per lo sviluppo di un browser realmente competitivo: così facendo tanto Firefox quanto Chrome non potrebbero girare su Windows 8 RT con le medesime performance garantite da Internet Explorer, il che annullerebbe le condizioni per un’equa concorrenza e riporterebbe in auge il monopolio che la legge ha faticosamente annullato dopo anni di indagini sul rapporto tra il sistema operativo Windows ed il browser offerto in dotazione.
Al momento né la commissione deputata né Microsoft hanno preso posizione sulla questione, il che sembra preludere ad un lungo braccio di ferro nel quale è soprattutto la posizione dell’azienda di Steve Ballmer a risultare interessante in virtù delle motivazioni che potrebbero essere offerte a supporto delle scelte strategiche intraprese.
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