Per la Commissione Europea è una chiara vittoria: il coltello è ormai impugnato definitivamente dalla parte del manico dopo anni di lotta e milioni di euro di penale.
Per i concorrenti di IE è una chiara vittoria: se tutto va come dovrebbe andare, entro pochi mesi avranno tutti pari opportunità e medesima vetrina per diventare il browser predefinito su Windows 7.
Per Microsoft è una sconfitta, ma potrebbe non essere una completa debacle. Occorre infatti osservare la cronologia dei fatti, con Microsoft che giunge alla propria proposta soltanto dopo aver prima presentato le proprie innovative intenzioni con Office 2010. Apparentemente Microsoft ha accettato senza più alcuna resistenza le imposizioni dell’UE. Dopo anni di battaglia, trattasi però di una sconfitta improvvisa o di una sconfitta dai tempi calcolati?
Microsoft potrebbe aver preparato per anni il proprio “Software plus service” per arrivare all’appuntamento con l’UE con una nuova offerta calibrata per le nuove necessità espresse dal mercato. Se Microsoft vuol sfidare a testa alta Google Apps, insomma, dovrà saperlo fare a prescindere dal browser. Potrebbe pertanto esserci un cambio epocale a livello di principio: Microsoft ha accettato la nuova sfida ed ha deciso di mettere da parte le vecchie battaglie.
Interpretazione verosimile? Microsoft potrebbe aver rinunciato al dominio di Internet Explorer perchè battaglia troppo difficile e troppo onerosa? L’obiettivo potrebbe essersi spostato altrove? Sta per arrivare un nuovo Windows o più profondamente una nuova Microsoft?
L’alternativa a tutti questi punti di domanda è una interpretazione più semplice e lineare: Microsoft ha perso, Explorer ha perso. Punto.