Il buon vecchio Windows XP rimane il sistema operativo di maggior successo della storia del gruppo di Redmond anche se questo record, insieme all’anzianità del sistema operativo, lo espone maggiormente alla minaccia del malware ed in modo particolare dei rootkit.
Infatti, secondo una ricerca effettuata da Avast (software house ceca sviluppatrice dell’omonimo antivirus), Windows XP è spesso portatore di rootkit con una percentuale del 74% delle infezioni totali presenti sul Web. Si comportano decisamente meglio i sistemi operativi più giovani, Windows Vista e Windows 7, che presentano rispettivamente solo il 17% e il 14% di casi di infezione da rootkit.
Visti i rischi, il vecchio XP dovrebbe essere oramai giunto al capolinea (non verrà più supportato a titolo definitivo da Microsoft a partire dall’8 aprile 2014), per passare il testimone alle release successive. Ma la realtà dice ancora altrimenti: sono ancor molti i sistemi non aggiornati, con le difficoltà economiche degli ultimi anni a compiere ennesima resistenza ai fini dell’update verso le nuove versioni. L’insuccesso di Vista ha procrastinato il successo di XP e soltanto ora Windows 7 sta poco alla volta sostituendo le vecchie distribuzioni portando così maggior sicurezza agli utenti.
Secondo la ricerca effettuata da Avast, la diffusione su così ampia scala dei rootkit nel sistema operativo Windows XP sembra essere dovuto principalmente alla numerosa presenza di copie pirata dello stesso e al migliore sistema di sicurezza di cui possono vantare i fratelli minori Windows 7 e Vista.
I rootkit sono una tipo di malware particolarmente insidioso che rimane nascosto nel sistema operativo ad insaputa dell’utente, rubando dati ed agendo ad alto livello sul materiale ivi archiviato. L’esperto di Avast, Przemyslaw Gmerek, ha fatto sapere che Windows 7 e Vista, grazie al controllo di accesso utente e altri sistemi di sicurezza moderni, riescono a tenere a bada la maggiore parte dei rootkit più comuni. Un buon motivo ulteriore, insomma, per abbandonare XP.