Mancano ormai poche settimane al lancio dell’atteso Windows 7 e Microsoft sembra essere determinata a dimostrare pregi e innovazioni presenti nel suo nuovo sistema operativo. Attraverso una conferenza congiunta con Intel, la società di Redmond ha esposto i numerosi passi in avanti realizzati sul fronte hardware e software in collaborazione con il colosso dei microchip. Una collaborazione stretta e duratura battezzata in passato da stampa e osservatori con l’appellativo “Wintel”.
Nel corso degli ultimi due anni, le due società hanno lavorato in stretto contatto per assicurare la massima compatibilità tra il nuovo Windows 7 e i processori prodotti da Intel. Un lavoro accurato e meticoloso, teso a ottimizzare le performance e rendere stabili i sistemi basati sul sistema operativo destinato a sostituire Windows Vista. I gruppi di sviluppo di Microsoft e Intel hanno principalmente focalizzato la loro attenzione sull’efficienza energetica, sulle possibilità di virtualizzazione e sulle prestazioni legate alla sicurezza.
Nel corso di una presentazione tenuta a San Francisco, le due società hanno fornito alcune dimostrazioni dei risultati ottenuti attraverso alcuni personal computer con Windows 7 ed equipaggiati con chip Intel già sul mercato o di prossima commercializzazione. Grazie al lavoro di Wintel, il nuovo sistema operativo di Redmond riesce a sfruttare al meglio l’architettura dei chip multicore appartenenti alla serie Nehalem di Intel. Beneficiando del buon livello di ottimizzazione raggiunto, Windows 7 suddivide i diversi processi attraverso i core disponibili in maniera più efficiente, consentendo di aumentare le performance e ridurre i consumi di energia. Banalizzando un poco, se per esempio un core è in stato di idle, il sistema operativo provvede ad assegnare un maggior carico di lavoro a quel core, e in assenza di questo provvede a “spegnere” il core per risparmiare ulteriore energia.
Tale peculiarità consente ai sistemi portatili dotati di chip Intel e di Windows 7 di aumentare la durata delle batterie, offrendo un maggior tempo di autonomia agli utenti. Durante la presentazione, Microsoft e Intel hanno dimostrato come un laptop Lenovo T400 con Windows 7 sia in grado di riprodurre un DVD consumando 15,6 watt a fronte dei 20,5 watt richiesti da Windows Vista. Le due società hanno inoltre dimostrato le potenzialità del nuovo sistema operativo in accoppiata ai processori con architettura four-core, condizione che consente a Windows 7 di avviarsi in circa 11 secondi anche grazie alle soluzioni di hyperthreading sviluppate da Intel.
I responsabili Wintel hanno infine sottolineato come l’OS di Microsoft sia in grado di offrire una valida esperienza d’uso anche con processori più datati e sprovvisti delle soluzioni multicore. A differenza di quanto avvenne con il lancio di Windows Vista, che richiedeva dotazioni hardware maggiori rispetto a Windows XP, il nuovo Windows 7 dovrebbe essere in grado di fornire buone prestazioni senza richiedere particolari upgrade dei componenti. Una condizione sulla quale Microsoft sembra aver puntato molto per estendere il più possibile il potenziale bacino di utenti per il suo nuovo sistema operativo.