La password che dovrebbe limitare i permessi di cancellazione e modifica dei file di word non è sicura e, anzi, può addirittura essere replicata o eliminata con un semplice tool. I file, dunque, non hanno alcuna validità e le promesse di Microsoft risultano vane.
L’intervento della casa di Redmond al momento è un semplice limare le promesse precedentemente espresse: alle denunce portate avanti da Thorsten Delbrouck (Guardeonic Solutions), infatti, Microsoft replica sottolineando come il pensare alla password come ad un sistema di sicurezza è fondamentalmente errato, e l’impostazione originaria immagina il sistema come un semplice stratagemma per evitare modifiche accidentali su file importanti.
La risposta Microsoft, figlia dell’imbarazzo, non riesce a nascondere il caso ed anzi si pone semplicemente a tampone di una situazione che potrebbe sfociare su pericolose vie legali: il sistema di protezione built-in, dato per sicuro, è stato creato e distribuito con la promessa di poter utilizzare file non modificabili in abbinata con la firma digitale per preventivi e contratti stipulati in remoto. Ora l’aleatorietà della sicurezza offerta mette a rischio aziende e privati. Il caso, insomma, potrebbe non finire qui.