Niente tribunali e niente azioni legali: la diatriba tra Matt Mullenweg, creatore di WordPress, e Chris Pearson, sviluppatore di temi a pagamento proprio per la piattaforma di blogging più famosa al mondo, sembra sia in procinto di concludersi. Inizialmente lontani nelle loro posizioni diametralmente opposte, i due possono ora riavvicinarsi grazie alla scelta di Pearson di rilasciare parte del codice alla base del tema Thesis, argomento principale della discussione, sotto licenza GPL.
Circa una settimana fa, infatti, uno scontro a suon di tweet sfociato poi in una discussione faccia a faccia tramite Mixergy aveva acceso gli interessi sulla questione. Da una parte Mullenweg, convinto che «anche se il tema Thesis non contiene grandi porzioni di codice provenienti da WordPress, il suo codice PHP dovrebbe essere comunque rilasciato sotto licenza GPL», invitando gli utenti ad abbandonare il tema realizzato da Pearson. Dall’altra quest’ultimo, deciso a difendere il proprio diritto di riservarsi l’esclusiva del controllo di Thesis.
Tra le tante frecciate provenienti da una parte e dall’altra, alcune contenevano a lettere cubitali minacce di azioni legali. Per evitare di doversi incontrare in un’aula di tribunale, Chris Pearson ha ben deciso di annunciare tramite il proprio account Twitter che «Thesis utilizza ora in parte la licenza GPL». Ad essere rilasciato con la GNU Public License è solo il codice PHP, come richiesto da Mullenweg, mentre i fogli di stile CSS e il codice JavaScript saranno ancora sotto licenza proprietaria.
Subito pronta la risposta del creatore di WordPress: «la questione Thesis mi ha sottratto molto tempo nelle scorse settimane, e avrebbe continuato a farlo se si fosse prolungata ancora». «Ciò che permetterà a Thesis di diventare ancora migliore», prosegue Mullenweg, «è che ora possiamo contribuire alla correzione dei bug. Ed è proprio questo il bello dell’Open Source».
Se questo passaggio alla GPL rappresenta secondo Mullenweg un importante passo in avanti proprio per il tema Thesis, secondo Pearson sarà «assolutamente ininfluente per il 99.9% degli utenti». Questi ultimi potranno ora modificare e distribuire a proprio piacere le porzioni di sorgente rilasciate sotto licenza GPL, realizzandone dunque nuove versioni o, come già detto da Mullenweg, contribuendo al miglioramento del codice sviluppato da Pearson.