Ci sono un uploader di 16 anni e uno di 82. Provengono da ogni zona d’Italia. L’ultima chiamata di Working Capital – progetto di grant d’impresa elaborato da Telecom Italia – ha registrato una forte partecipazione del mondo delle università, soprattutto di studenti delle triennali iscritti a informatica ed economia, e di dottorandi, che si contenderanno i 20 contributi da 25000 euro messi in palio dal bando quest’estate.
Numeri positivi, insomma, per questa “call”: 771 progetti già chiusi e altri 300 seed, da call ancora aperti e più sostanziosi. Più di mille autocandidature, di progetti, in questo paese che a fatica cerca di darsi un’agenda digitale e il cui governo, finalmente, sta lavorando per stimolare le start up innovative. Ma non tocca soltanto al pubblico, com’è ovvio. Anche il privato può decidere di sostenere le imprese innovative, contando sulle ricadute di eventuali casi di successo. Michelangelo Altamore, responsabile di Working Capital, ha commentato questi contributi, lasciando però allo staff il tempo di valutarli:
Si trovano una varietà incredibile di spunti e tipologie di prototipi. Si va da progetti di ricerca dedicati alla valutazione da parte di una intelligenza artificiale di curricula vitae, fino ad applicazioni per smartphone per trovare servizi igienici.
Il concetto di fondo è semplice e importante: sviluppare business alimentando la liquidità a disposizione delle nuove imprese. In questo caso, imprese digitali. E ci sono già esempi di idee premiate da Working Capital, sia progetti di ricerca che di impresa. Entro la fine ottobre i progetti saranno selezionati e i vincitori verranno contattati per il processo grazie al quale scatterà l’investimento in equity.