Tra poche ore nascerà Xbox Music, un colpo d’ala con cui Microsoft si mette alle spalle nello stesso momento tanto Zune, quanto Windows Media Player, quanto gli anni di inseguimento accumulati nella speranza di chiudere il gap con iTunes. Quando Steve Jobs annunciò il proprio music store, Bill Gates lo disse ai suoi a chiare lettere: «ci hanno stracciati». Zune è stato un tentativo maldestro di recuperare terreno, mentre quel che sta per nascere ora è qualcosa di profondamente diverso, maturato nel tempo dal lavoro relativo a Windows 8, qualcosa che ora è pronto al definitivo taglio dei nastri. Qualcosa, soprattutto, in grado di cambiare le regole del gioco e gli equilibri attuali di mercato.
La qualità prima di Xbox Music è nella sua ubiquità. Il progetto nasce infatti nel segno dell’integrazione tra le varie proprietà Microsoft, pensato dunque per essere raggiungibile tanto su Xbox 360 (il cuore dell’intrattenimento domestico), quanto su Windows 8 (per desktop, laptop e tablet), quanto per Windows Phone 8 (per la mobilità su smartphone).
Il music store nasce inoltre con un bacino di brani invidiabile: 30 milioni di tracce a livello globale fin dall’esordio significano una massa critica fondamentale per il polo Microsoft poiché significa raccogliere la fiducia delle case discografiche attorno al progetto messo in campo dal team di Steve Ballmer. Microsoft è tornata in pista, insomma, e lo fa in grande stile: Xbox Music diventa il riferimento primo per la musica sui device di Redmond, sfidando così da vicino realtà quali Spotify. Una sfida vissuta fin dalle viscere del comunicato ufficiale di presentazione, nel quale Microsoft sottolinea quanto la propria offerta sia l’elemento in grado di raccogliere in un solo prodotto tutto quel che la concorrenza ha reso frammentario.
Due le possibilità di accesso ai brani: gratuito e ad-supported nel caso in cui si abbia a disposizione una connessione per l’ascolto in streaming, oppure tramite acquisto libero nella misura di un Xbox Music Pass da 9,99 dollari mensili. Occorre al momento parlare di dollari poiché è noto il fatto che entro la giornata di domani il servizio sarà disponibile negli USA, ma entro breve anche molti altri paesi dovrebbero essere abilitati. Stando all’ipotesi delle 15 nazioni raggiunte, l’Italia potrebbe presumibilmente essere annoverata nel primo gruppo di paesi coinvolti. Il lancio di martedì sarà però soltanto parziale, poiché la data fondamentale è ovviamente quella del 26 ottobre, quando Windows 8 arriverà sul mercato e moltiplicherà così immediatamente il bacino di utenti raggiungibile.
Sempre, ovunque
Microsoft e la sua Interactive Entertainment Business vogliono portare musica, video, giochi ed intrattenimento ai consumatori ovunque essi siano, e Xbox Music sta per mettere in esecuzione una parte importante di questa visione.
In seguito verrà probabilmente tutto il resto, a partire da videogiochi e film, per fare in modo che il medesimo ecosistema informatico possa racchiudere all’interno della propria bolla ulteriore valore da mettere a disposizione di chi sceglie Xbox e Windows 8 per la propria dimensione digitale.
Windows 8, ma non solo: entro pochi mesi (presumibilmente entro la primavera), Xbox Music sarà raggiungibile anche su Android e iOS, generando così la sfida ad armi pari tra le varie proprietà Apple e Google. A quel punto Microsoft andrà a sfidare faccia a faccia i colossi del comparto e tenterà così di far proprio non soltanto il mercato musicale, ma anche tutta l’utenza che tale mercato è in grado di generare a livello di acquisti di device.
Decine di milioni di Xbox 360 potranno accedere fin da subito alla nuova realtà. Poi toccherà ai Surface ed agli altri Ultrabook o tablet Windows 8. I terminali Windows 7 sono tagliati fuori dai giochi, ma un upgrade a basso costo a Windows 8 aprirà anche questa nuova opportunità. Toccherà poi ai Windows Phone 8, probabilmente l’elemento che più di ogni altro potrebbe monetizzare il vantaggio competitivo messo in campo da Xbox Music. Sarà una puzzle da completarsi nel giro di pochi mesi, insomma: entro fine anno sarà chiaro il reale potenziale messo in campo dal gruppo di Redmond e l’ammontare delle sinergie che sarà riuscito a scatenare attorno alle molteplici novità in arrivo.
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