Xiaomi come Samsung: limita le performance di alcuni smartphone

Ci sono chiare evidenze che anche Xiaomi limiti le performance dei suoi smartphone quando si avviano alcune tipologie di app.
Xiaomi come Samsung: limita le performance di alcuni smartphone
Ci sono chiare evidenze che anche Xiaomi limiti le performance dei suoi smartphone quando si avviano alcune tipologie di app.

Dopo la diatriba di Geekbench contro Samsung per via delle limitazioni delle performance di alcuni device durante l’esecuzione di alcune app, in queste ore scopriamo che anche Xiaomi è colpevole di fare lo stesso giochino.

La “conferma” arriva niente di meno che da John Poole, titolare della compagnia Primate Labs e quindi della famosa applicazione di benchmark GeekBench, che ha testato con mano come effettivamente Xiaomi limiti le performance di alcuni suoi device in base all’applicazione attualmente in esecuzione.

Xiaomi limita le performance di alcune app?

Poole ha testato un modello di Xiaomi Mi 11 con due versioni di Geekbench: la prima ufficiale e la seconda invece “camuffata” da Fortnite. Il risultato di questo esperimento lascia poco spazio ad interpretazioni secondarie: le prestazioni con l’app camuffata da Fortnite sono inferiore del 30%.

Infatti, Xiaomi Mi 11 raggiunge un punteggio in single core e multi core rispettivamente pari a 1.129 e 3.714 mentre è in esecuzione l’applicazione ufficiale di Geekbench; quando però si fa partire la versione camuffata da Fortnite, il punteggio cala drasticamente a 791 in single core e 3.125 in multi core.

Poole, inoltre, ha confermato che si è imbattuto nello stesso risultato anche camuffando l’applicazione in Genshin Impact, uno dei giochi mobile più popolari. Questo comportamento ha portato Poole a bannare da Geekbench tutti i device Samsung colpevoli di limitare le prestazioni durante l’esecuzione di specifiche applicazioni: con tutta probabilità, toccherà la stessa sorte anche a tutti i device Xiaomi che adoperano la stessa strategia.

Il throttling dei device non è assolutamente un concetto nuovo, a maggior ragione quando si parla di dispositivi mobile: molto spesso le aziende bilanciano le prestazioni dei device per ridurre la produzione di calore eccessivo e per contenere il calo della batteria. C’è da dire, però, che una limitazione del genere viene solitamente offerta agli utenti tramite un’apposita impostazione all’interno del pannello del risparmio energetico: che Xiaomi nasconda questo comportamento non è mossa particolarmente apprezzata, a maggior ragione quando si scopre che riguarda anche i nuovi top di gamma Xiaomi 12.

[Aggiornamento 1 aprile]: Un portavoce Xiaomi ha rilasciato il seguente comunicato in merito alla questione trattata in questa news: “Xiaomi applica sistemi di controllo della temperatura per garantire un’esperienza ottimale del prodotto, soprattutto su applicazioni impegnative comunemente utilizzate per periodi prolungati. Su molti dei nostri dispositivi, offriamo 3 modalità di prestazioni, consentendo agli utenti di regolare l’equilibrio tra performance ed efficienza energetica. A livello di sistema, ci sono molti fattori importanti che influiscono sulle ottimizzazioni delle prestazioni delle applicazioni, tra cui il consumo energetico, le performance e l’impatto termico.”

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