Nuova battuta d’arresto in quella che può essere ormai definita la saga Microhoo. Dopo l’abbandono della strada intrapresa da Microsoft per una acquisizione totale di Yahoo, valutandone le azioni a 33 dollari per unità, Redmond aveva tentato un percorso alternativo, focalizzato unicamente su specifici comparti del motore di ricerca di Sunnyvale. Tra smentite, lettere aperte e dichiarazioni ufficiali, l’affaire per l’acquisizione si è così protratto ancora per settimane, ma senza mai giungere a qualcosa di realmente concreto.
La vicenda ha però preso nelle ultime ore una nuova direzione, che difficilmente consentirà a Microsoft di portare a termine – almeno nel breve periodo – il tanto agognato accordo. Yahoo annuncia che «le contrattazioni per una potenziale transazione con Microsoft – sia per una totale acquisizione di Yahoo o una parziale acquisizione – sono concluse». Una decisione importante, già nell’aria da alcuni giorni, cui numerosi analisti guardavano però con scetticismo. L’annuncio non è stato accolto molto positivamente da Wall Street: il titolo di Sunnyvale è rapidamente precipitato al -10% a causa dell’incertezza sui destini del travagliato affaire Microhoo e sulle prossime strategie commerciali di Yahoo.
Quasi contestualmente alla chiusura delle contrattazioni con Microsoft, il quadro è divenuto, però, più chiaro quando la società di Sunnyvale ha annunciato di aver raggiunto un accordo con Google per mostrare gli annunci pubblicitari gestiti da Mountain View sulle sue pagine di ricerca. Di fatto, il patto non esclusivo con Google avvicina considerevolmente le attività di advertising delle due società, naturalmente a danno di Microsoft, che cercava di acquisire Yahoo proprio per piegare l’egemonia di Mountain View.
Stando alle prime stime, l’accordo raggiunto tra i due motori di ricerca potrebbe valere circa 800 milioni di dollari all’anno ed essere propedeutico ad ulteriori patti tra le due società nel display advertising. Yahoo avrà la possibilità di controllare e gestire le modalità in cui gli annunci pubblicitari di Google saranno inseriti nelle sue pagine affianco ai suoi moduli per l’advertising. Le pubblicità gestite da Google compariranno nelle sole versioni statunitensi e canadesi del motore di ricerca di Sunnyvale. Gli inserzionisti faranno unicamente riferimento a Google, che a sua volta girerà parte degli introiti generati sulle pagine di Yahoo a Sunnyvale. L’accordo avrà una durata di quattro anni, con l’opzione per Yahoo di un successivo rinnovo di sei anni.
Il patto tra i due motori di ricerca sarà ora vagliato attentamente dalle autorità antitrust statunitensi, anche se le due società comunicano di non ritenete necessaria una approvazione così formale. Per consentire alle autorità di verificare i dettagli dell’accordo, Yahoo e Google hanno comunque acconsentito a ritardare di tre mesi e mezzo la messa in opera del loro patto.
Gli ultimi sviluppi della vicenda legata all’acquisizione di Yahoo non calmano comunque le acque a Sunnyvale. Il tycoon statunitense Carl Icahn continua a sperare di poter rimpiazzare buona parte del board di amministrazione della società, così da riavvicinarla a Microsoft. L’accordo raggiunto con Google potrebbe comunque neutralizzare questa eventualità: aprire una nuova faida interna al board in questo momento potrebbe solo danneggiare Yahoo, che ha invece bisogno di ferme certezze – almeno nel breve periodo – per gestire una delle fasi più delicate della sua intera esistenza.