Prima ha tentato la via di FourSquare, poi ha scelto Koprol. E a distanza di poche settimane ecco l’esito dell’investimento è cosa pubblica: Yahoo ha annunciato l’avvio del progetto PlaceFinder, ciò che il gruppo spera possa diventare il non-plus-ultra della geolocalizzazione e dei servizi in mobilità.
Il servizio sostituisce il precedente Yahoo! Maps Web Services Geocoding API e nasce con un obiettivo chiaro: permettere una massima flessibilità nei servizi di geolocalizzazione, permettendo una facile traduzione tra più sistemi che si sovrappongono come tanti layer al di sopra della superficie terrestre. PlaceFinder, quindi, sa identificare un punto sia che venga descritto con le sue coordinate geografiche (latitudine, longitudine), sia che venga descritto con una via ed un indirizzo civico, sia ancora che venga identificato con un ID univoco o altri sistemi.
La forza di PlaceFinder è nella sua capacità di traduzione tra i vari sistemi di geolocalizzazione, offrendo così agli sviluppatori tutto quanto necessario per portare online servizi o contenuti geolocalizzati. Tra le “query” contemplate da Yahoo PlaceFinder si annoverano fin da subito:
- Single-line address
Un indirizzo composto da una sola linea di testo; - Multi-line address
Un indirizzo composto da più linee di testo, combinando i vari input in modo intelligente; - Fully parsed address
Un indirizzo con tutti i componenti specificati: trattasi di un sistema più organizzato e specifico rispetto ai precedenti, dunque con minor margine di errore; - Point of Interest (POI), Area of Interest (AOI)
Luoghi non identificati con un indirizzo specifico (ad esempio parchi o monumenti); - Airport codes
Codice di tre lettere identificante l’aeroporto; - Where On Earth ID (WOEID)
Identificativo unico e permanente di uno specifico punto della superficie terrestre - Coordinates
Abbinamento di latitudine e longitudine
Agli sviluppatori non resta che utilizzare il codice “where.yahooapis.com/geocode?” aggiungendo i parametri necessari per l’identificazione del punto. Le API PlaceFinder supportano ad oggi 50 mila richieste al giorno, ma Yahoo si mette a disposizione per quanti ipotizzino applicazioni in grado di superare il limite standard imposto al servizio.