La parabola discendente di Yahoo ancora non è terminata ma, nel momento più difficile dell’economia e dell’advertising, il trimestre si chiude meglio del previsto rigenerando la fiducia nelle manovre di ristrutturazione intraprese da Carol Bartz. Il trimestre, ancora una volta in calo, è però contraddistinto da sfumature positive e soprattutto i numeri superano le aspettative più pessimistiche degli analisti. Per Carol Bartz il valore maggiore è però nella «stabilizzazione»: una volta superati gli squilibri del passato, una volta accertati i piani di rilancio e consolidato il nuovo modello di business, sarà il momento di tornare a crescere. Alla luce dei risultati, il momento potrebbe essere prossimo.
Le entrate assommano a 1,57 miliardi di dollari, in calo rispetto agli 1,78 dell’anno precedente (-12%). Aumentano, però, le entrate nette: 186 milioni contro i 54 del terzo trimestre 2008: l’aumento del 244% è la notizia più positiva e porta il netto diluito a 0.13 dollari contro 0.04 di un anno fa. Nel contesto della tempesta che ha coinvolto il gruppo è questo il segnale che si attendeva, ed è questo il segnale che il Chief Financial Officer Tim Morse va a cogliere nel proprio commento: «I nostri sforzi nel posizionare Yahoo sono ancora alle prime fasi, ma siamo fiduciosi che i nostri investimenti nel business possano permetterci di capitalizzare le opportunità della ripresa economica»
I problemi maggiori derivano dal Search Advertising, ove il gruppo continua a perdere fette di mercato a vantaggio della crescita di Google e Bing. Nel Search la caduta è del 19%, con risultati ancor peggiori rispetto a quanto atteso, ed è questo il maggior punto interrogativo che grava su Sunnyvale. Le cose vanno meglio, invece, nel Display Advertising: in questo ambito il danno è stato limitato fermando la caduta a -8% contro il -14% del trimestre precedente ed il -20% espresso alla vigilia da alcuni analisti.
Poco più di 13000 unità di forza lavoro, 4 miliardi e mezzo in cassa: Yahoo deve ripartire da qui, in attesa che dal DoJ giunga l’atteso via libera per l’inizio delle attività conseguenti al patto di collaborazione con Microsoft (che il gruppo stima poter prendere il via nei primi mesi del 2010). Le azioni si chiudono con contrattazioni after-hour in rialzo del 5.07%, il che esprime il cauto ottimismo derivato dai numeri: la situazione non è ancora consolidata, ma il gruppo viaggia pur sempre attorno ai 18 dollari e potrebbe rappresentare una interessante (quanto ancor pericolosa) opportunità di investimento. Va ricordato come la proposta di acquisizione di Microsoft si basasse su una offerta da 33 dollari: era il 1 Febbraio del 2008 e le azioni passarono in una notte da 20 a 29 dollari prima di precipitare ai minimi storici dello scorso Novembre (9 dollari circa).