Si fa più agguerrita la gara alla conquista di Safari, soprattutto in ambito mobile. Con le voci di un possibile abbandono di Google da parte di Apple, da diversi mesi montano le più svariate indiscrezioni sul possibile sostituto. Oggi Marissa Mayer, il CEO di Yahoo, ha espresso interesse nel trasformare il popolare motore di ricerca nell’opzione di default del browser.
Il contratto tra Apple e Google è stato rinnovato nel 2010 e scadrà proprio quest’anno: negli accordi, quello di mantenere Big G come motore di ricerca di default per Safari, sia esso su Mac o dispositivi mobile, sebbene i competitor rimangano comunque manualmente selezionabili dall’utente. Con il termine dell’accordo, tuttavia, la Mela potrebbe abbandonare definitivamente il concorrente, così come già avvenuto per Google Maps. Un’indiscrezione che, a quanto pare, ha acceso gli interessi di Bing e di Yahoo.
In occasione della presentazione dei dati sull’ultimo quarto fiscale, Marissa Mayer ha espresso deciso interesse nel conquistare l’ambita posizione Apple. Dopo aver convinto Mozilla, Amazon ed eBay, ammaliare il gruppo di Cupertino sarebbe fondamentale per il motore di ricerca.
Chiunque si trovi in questo business deve essere interessato all’accordo su Safari.
Eppure, stando almeno agli analisti del New York Times, una simile mossa potrebbe non essere così strategica né utile. Apple potrebbe rinnovare semplicemente il contratto con Google, poiché quello della ricerca non è un ambito dove le due società si trovano in diretta concorrenza. Inoltre, almeno da prime survey, la gran parte degli utenti si dice pronta a impostare Big G come motore predefinito indipendentemente da quale sia il nuovo partner targato mela morsicata.
Vi sarebbe poi un altro dettaglio da non trascurare. Per molti dei propri servizi, si pensi ad esempio a Siri o alle stesse mappe di Apple, il colosso californiano ha già stretto accordi con Bing di Microsoft. Di conseguenza, è proprio l’azienda di Redmond a essere considerata in pole position rispetto alle preferenze di Cupertino. Riuscirà Yahoo nella sua dichiarata scalata al successo?