In seguito al recente rifiuto da parte di Yahoo alle avance mosse da Microsoft, due fondi pensione di Detroit hanno accusato Yahoo e il suo consiglio di amministrazione di aver agito in malafede e di cercare nel contempo accordi con terze parti, il tutto senza tenere in considerazione gli interessi degli azionisti.
La causa è stata intentata da parte degli avvocati che rappresentano la polizia e i vigili del fuoco di Detroit, nonché i rappresentanti di altri impiegati pubblici. «I responsabili di Yahoo non possono dire semplicemente no a tempo indeterminato per legittimare le offerte di acquisizione», recita la denuncia, «e i dirigenti di Yahoo non possono dedicarsi a transazioni che non richiedono l’approvazione degli azionisti con l’intento di rendere Yahoo poco allettante agli occhi di Microsoft».
I due querelanti si sono dimostrati alquanto allarmati da alcune voci riguardanti un possibile accordo tra Yahoo e la conglomerata News Corp (che possiede il popolare portale MySpace) o AOL di Time Warner, azioni che non richiedono un voto da parte degli azionisti. Si è parlato inoltre di una possibile partnership con Google per quanto riguarda gli annunci pubblicitari. Le due parti hanno richiesto alla Delaware Chancery Court di impedire al consiglio di amministrazione di Yahoo di compiere tale transazione e hanno consigliato a quest’ultima di riconsiderare l’offerta da parte di Microsoft. È stato inoltre richiesto di porre in atto delle misure preventive affinché la compagna risulti poco attraente da parte dei potenziali acquirenti.
I querelanti accusano il co-fondatore e chief executive di Yahoo Jerry Yang e l’intero consiglio di amministrazione di «anteporre antipatie personali nei confronti di Microsoft agli interessi degli azionisti» e di cercare di accrescere il più possibile l’offerta per l’acquisizione. La denuncia si ricollega al famoso rifiuto da parte di Yahoo alla proposta da 44,6 miliardi di dollari effettuata da Microsoft poiché ritenuta sottostimata di almeno 9 dollari ad azione. Yahoo vorrebbe infatti almeno 40 dollari per azione o un equivalente di 56 miliardi di dollari.
Nessun portavoce di Yahoo si è al momento reso disponibile per ulteriori chiarimenti mentre le azioni del motore di ricerca hanno perso venerdì ulteriori 1.3 punti percentuali.