Solo 24 ore prima che Microsoft lanciasse la sua offerta per l’acquisto di Yahoo, i dirigenti di quest’ultima avevano respinto una proposta d’accordo con Google sulla pubblicità legata alle ricerche sul Web per timori che violasse la legislazione antitrust. Lo rivelano alcuni documenti giudiziari resi noti qualche giorno fa.
La vicenda è venuta alla luce grazie alla denuncia presentata dai legali di due fondi pensione del Michigan che contestano la decisione dei vertici di Yahoo di rifiutare il takeover da parte di Microsoft.
“Siamo concentrati sulla creazione di valore a lungo termine piuttosto che sui guadagni a breve termine”, si legge in un documento preparato per i rappresentanti di Yahoo prima di una riunione interna che si tenne il 30 Gennaio, cioè il giorno prima che Microsoft facesse la sua offerta su Yahoo.
Ai dipendenti che volevano sapere se Yahoo avrebbe dato in gestione esterna a Google la vendita della pubblicità, i dirigenti della Internet company erano pronti a rispondere che qualsiasi guadagno a breve termine avrebbe disturbato la strategia a lungo termine di Yahoo di diventare un must per gli inserzionisti.
In un passaggio del documento si legge:
“L’analisi sulle entrate potenziali a breve termine della monetizzazione in gestione esterna potrebbero non tenere in conto l’impatto a lunga scadenza sul mercato concorrenziale, se quello delle ricerche diventasse un monopolio effettivo”
Queste dichiarazioni sembrano però in contrasto con quanto annunciato poi da Yahoo il 9 Aprile scorso, quando disse che stava conducendo dei test con il rivale Google, il numero uno delle ricerche sul Web e della pubblicità correlata, per affidarsi a esso nella vendita delle inserzioni.